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Santoro: fui cacciato per colpa di dell'Utri

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Lo ha sostenuto in tribunale a Palermo, deponendo come teste del Pm al processo per concorso in associazione mafiosa al parlamentare europeo di Fi. Nella stessa udienza è stato ascoltato anche Paolo Berlusconi, che ha escluso, contrariamente a quanto sostenuto da un «pentito», interessi del suo gruppo nel risanamento del centro storico di Palermo. «Quella trasmissione - ha detto Santoro - ha stabilito il mio allontanamento dalla Rai. Era la vigilia della campagna elettorale, e Silvio Berlusconi presentò cinque esposti a sua firma al Garante, che stabilì delle sanzioni, una delle quali proprio per questa puntata su Dell'Utri. L'editore di allora mi difese, impugnando il provvedimento, ma i suoi successori nominati dal nuovo governo hanno invece preso questa sanzione per tenermi lontano dalle conduzioni televisive». Santoro ha inoltre ricordato che durante i suoi tre anni di lavoro a Mediaset, a partire dal 96, vi furono problemi dopo una intervista a Dell'Utri nel programma Moby Dick. Rispondendo alle domande del difensore di Dell'Utri, avv. Enrico Trantino, il teste ha sottolineato che in occasione di un'altra trasmissione che ebbe come ospite Cesare Previti «non scattarono quei meccanismi che ci sono stati con dell'Utri». «Ritengo - ha commentato il giornalista - che con il senatore si è toccato qualche argomento sensibile, forse perchè immagino che Dell'Utri è stato al centro della nascita di Mediaset e di Forza Italia». Pronta la replica di Dell'Utri che ha sottolineato: «Mi limito a rilevare che si tratta di mere illazioni, prive di qualsivoglia fondamento e determinate solo da motivazioni che definirei di carattere "sindacale", alle quali, tuttavia, sono del tutto estraneo». È quanto afferma, in una nota, il senatore Marcello Dell'Utri (Fi), replicando alle affermazioni di Santoro. «Prendo, invece, atto - prosegue Dell' Utri - del fatto che lo stesso Santoro, con riferimento al periodo in cui egli ha lavorato a Mediaset, ha espressamente e ripetutamente negato di aver subito qualsivoglia pressione o interferenza e che anzi, proprio a seguito di trasmissioni di denuncia su temi di mafia, gli pervennero dai vertici dell'azienda telefonate di congratulazioni». Fuori dall'aula,il giornalista ha lanciato una frecciata al Premier. «Vorrei tanto che qualcuno ponesse a Berlusconi una piccola domanda - ha osservato - perchè ha corteggiato Santoro per otto anni per convincerlo ad andare in Mediaset, voleva forse comprare un sovversivo?, sarebbe importante che qualcuno facesse al premier questa domanda, ma non gliela fa nessuno». Dopo Santoro ha deposto Paolo Berlusconi.

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