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LA PROPOSTA DI GALAN

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Comunisti, che fare? Esportiamoli in Emilia

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È stato il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, ad aprire le danze parlando dei tre pilastri della politica della regione Lombardia - sussidiarietà, federalismo e concetto del bello - «che fanno di noi - ha spiegato - i veri riformatori oggi in Italia». Il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, ha invece esposto alcuni dati della sua amministrazione e parlato della «cultura del risultato» che la supporta. «Le municipalizzate hanno tutte chiuso in positivo il bilancio 2002 - ha detto - mentre in questi anni abbiamo creato 37.000 nuovi posti di lavoro nella nostra città. Risultati concreti che possono veramente essere esportati». Anche gli altri amministratori intervenuti alla tavola rotonda - Enrico Hullweck, sindaco di Vicenza, Ombretta Colli, presidente della provincia di Milano, Raffaele Fitto, presidente della regione Puglia, Sandro Balletto, presidente della provincia di Cagliari e Nicola Frugis, presidente della provincia di Brindisi - hanno esposto i dati delle rispettive amministrazioni soffermandosi sui punti di forza e sulle cose realizzare nel mandato elettorale. Ma un tocco di umorismo l'ha portato Giancarlo Galan, presidente del Veneto, che ha proposto di esportare «i comunisti. Meglio senza di loro - ha detto - portiamoli tutti in Emilia Romagna». Il presidente ha poi criticato i sondaggisti («Non ne azzeccano una»). Ma Galan ha anche ricordato che «dopo 37 anni, con l'aiuto di questo Governo, siamo riusciti a far decollare in Veneto il "passante di Mestre" e il "Mose", il sistema per la difesa di Venezia». Gli ha risposto il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che, ricordando la sua precedente esperienza amministrativa a Muggia (Trieste), comune storicamente a maggioranza di sinistra, ha ricordato che «se proprio non vogliamo esportarli i comunisti li possiamo sempre convertire. Come ho fatto io a Muggia - ha spiegato - dove Forza Italia ha oggi il 34% dei consensi». Mauro Pili, presidente della Sardegna, ha ricordato gli accordi con alcune compagnie aeree «per poter volare a Milano e a Roma con 40 euro. Un modo - ha aggiunto - per togliere dall'isolamento la regione già penalizzare dall'essere un'isola».

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