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Respinto l'appello di Frattini a collaborare per valorizzare l'azione italiana per rafforzare l'Ue Sinistra trincerata dietro il «no» al governo

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Il peggiore degli incubi delle sinistre antiamericane ieri si materializza in diretta tv. E l'Ulivo, che continua a coltivare i propri contrasti interni, reagisce tornando a trincerarsi dietro al rituale «no» a tutto ciò che il governo e la maggioranza fanno, o anche soltanto pensano. Così all'invito del ministro degli Esteri Frattini che ieri al Senato spiega l'azione governativa e auspica che, in vista della presidenza italiana dell'Ue anche l'opposizione collabori perché il Paese non perda l'opportunità che le si offre di contribuire alla ricomposizione di un quadro unitario europeo che, anche rispetto agli Usa, consenta di affrontare adeguatamente i grandi temi internazionali, Ds, Margherita, Verdi, Pdci, Prc rispondono in sostanza picche. Il governo è privo di strategia, sentenzia il capogruppo della Quercia Angius, l'esecutivo non chiarisce cosa vuole fare, echeggia Bordon. Assoluta è la distanza col governo sul ruolo dell'Onu secondo il Verde Boco, mentre Malabarba di Rifondazione avverte che mai si accetterà che militari italiani possano andare in Iraq anche a guerra finita e pure in ambito Nato. Quanto a Pagliarulo dei comunisti italiani l'esecutivo è ipocrita. Fotografare il dramma delle sinistre che ora si trovano sul carro pacifista nel quale sono saltate a pié pari, è pure troppo facile per la CdL. Per Schifani (capogruppo FI al Senato) «un'altra opposizione avrebbe avuto il coraggio di riconoscere i meriti del nostro governo», e ancora una volta l'Ulivo «non ha capito nulla» e «parla solo per slogan». Pure per Fabrizio Cicchitto, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera «ancora una volta la sinistra italiana non ha capito nulla. Blair è stato molto più lungimirante dei comunisti e dei post-comunisti». «La risposta di Angius all'appello del ministro Frattini alla coesione tra maggioranza e opposizione in vista della presidenza italiana della Ue dimostra in maniera inequivocabile come il principio dell'interesse nazionale continui ad essere del tutto estraneo alla sinistra o a una parte di essa», dice il portavoce di Alleanza nazionale Mario Landolfi. «Neppure uno scenario drammatico come quello che ci consegna la guerra in Iraq induce esponenti dell'opposizione a fare a meno della propaganda per rientrare finalmente nella realtà». Il capogruppo dell'Udc al Senato D'Onofrio rileva che «le scene di gioia che stanno scorrendo davanti ai nostri occhi rendono evidente che l' intervento armato anglo-americano in Iraq pone le premesse di un nuovo ordine istituzionale mondiale al quale l' Italia potrà contribuire con intelligenza, coraggio e saggezza». I leghisti Bricolo e Rizzi sottolineano che «la liberazione di Baghdad è accolta dalla sinistra con musi lunghi», e, sempre nel Carroccio, il sen.Pirovano auspica «che le bandiere della pace esposte nelle strade, piazze e balconi d'Italia non vengano ritirate, perché significherebbe che finita questa guerra, si sono dimenticati delle tante altre guerre ancora in corso in giro per il mondo». D. T.

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