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Tra le sue priorità il sabato-sera, palinsesto, rispetto del pluralismo e piano dei corrispondenti

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Eletto all'unanimità, il direttore generale della Rai accoglie subito l'indicazione del CdA e non pensa a nominare luogotenenti Super Cattaneo: per ora niente vicedirettori

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Flavio Cattaneo, nuovo direttore generale di viale Mazzini accoglie subito le indicazioni fornite dal CdA nella delibera approvata ieri e prende tempo. Nessun luogotenente, almeno per ora. Gli aspiranti vice se ne facciano una ragione. Il dg non farà nomine se non di strettissima urgenza, come quelle del direttore del palinsesto (ancora nelle mani di Saccà ad interim) e della fiction e, se le farà, saranno tutte interne. Quanto alla riorganizzazione degli uffici di corrispondenza, il neo dg avrebbe chiesto al CdA 30 giorni di tempo per fare le sue proposte. Ora che è stato eletto all'unanimità (ieri è riuscito a conquistare anche il presidente Annunziata e il consigliere Rumi che si erano astenuti sulla designazione), e si è insediato a viale Mazzini, Cattaneo preferisce agire con cautela, studiando bene la situazione prima di fare le sue mosse. La nomina che invece dovrà fare con una certa urgenza è quella del capo del suo staff, una figura chiave del potere aziendale, specialmente con un direttore generale che non ha obiettivamente alcuna esperienza di settore. Insomma, il suo consigliere principale diventerà una sorta di direttore-ombra. Per la sua poltrona sono in corsa tutti interni: Guido Paglia attuale direttore relazioni esterne, Debora Bergamini e Lorenza Lei, dirigente dello staff di Saccà, supportata dalla lobby aziendale che vorrebbe mantenere una certa continuità con l'ultima gestione. La staffetta Saccà-Cattaneo infatti è ancora in atto, e ieri, quando il giovane neo direttore, elegante nel suo vestito grigio, con bionda assistente al seguito, è entrato nel grande ufficio di cinque camere situato al settimo piano, gli scatoloni di Saccà erano ancora lì, da riempire. In un certo senso i due dg (uscente e neo-nominato) in queste ore stanno coabitando, in attesa del trasloco di Saccà nella stanza in fondo al corridoio, lasciata libera da Alberto Contri. E questa coabitazione è stata l'occasione per un lungo colloquio fra i due che potrebbe lasciar trasparire una futura collaborazione. Per Saccà la prossima meta potrebbe essere infatti la direzione della Fiction anche se la sua ultima battuta sul «principe che non può fare il maggiordomo», fa pensare ad altri lidi. Nel suo primo giorno da «principe» di viale Mazzini, Cattaneo ha assistito a tutta la riunione del CdA, in cui i consiglieri gli hanno sottoposto le priorità aziendali, fra cui il varo del nuovo programma del sabato sera condotto da Luisa Corna, il contratto Bbc per il programma di Angela e le norme sul pluralismo. Nei programmi di intrattenimento, la presenza dei politici va «assolutamente evitata e comunque limitata ad argomenti in cui è richiesta una loro particolare competenza e responsabilità», afferma uno dei punti approvati che fanno parte delle raccomandazioni della Vigilanza. E il Cda auspica inoltre che «l'assetto organizzativo dell'Azienda sia ispirato dai migliori criteri, evitando moltiplicazioni e sovrapposizioni di cariche e di funzioni». Da qui la decisione di Cattaneo di soprassedere sui vice. Quanto ai corrispondenti esteri - in particolare da Bruxelles, dal Cairo e da Gerusalemme, che sarebbero stati "licenziati" da Saccà - l'azienda fa sapere che non è stata presa alcuna nuova decisione: spetta quindi al nuovo dg definire «un piano complessivo» per gli uffici di corrispondenza. Il consigliere Giorgio Rumi spiega quanto avvenuto in CdA: «L'unanimità è un gesto di fiducia e anche di rispetto per l'azionista». Secondo Rumi «il nuovo dg sembra giovane e con molta voglia di lavorare». Quanto ai vice direttori, aggiunge: «La proposta spetta al direttore generale». La prossima riunione del Cda ci sarà martedì. Il 15 aprile prossimo invece si terrà l'audizione del Cda Rai e del nuovo direttore generale in commissione di Vigilanza.

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