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di PAOLO TAVELLA COME previsto l'Aula di Montecitorio ha dato il via libera definitivo ...

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Dopo aver fatto a lungo la spola tra Camera e Senato uno dei progetti qualificanti della maggioranza di Governo ha così tagliato il traguardo senza nuove modifiche, scongiurando il rischio di un nuovo passaggio (il quarto) al Senato. Ma mentre si chiude questo capitolo, ora ci sarà da attendere solo i decreti attuativi, si apre un nuovo braccio di ferro sui condoni. Commercialisti e ragionieri hanno infatti chiesto ieri una proroga di almeno un mese per poter presentare le domande di condono. Sostenendo che 30 giorni in più garantirebbero un'adesione quasi totale (oltre il 90%) dei potenziali interessati. E dagli 8 miliardi di gettito previsti dal Governo si potrebbe salire a 15 miliardi. Ma per ora il Governo ha fatto muro. È stato lo stesso ministro dell'Economia Giulio Tremonti a far sapere ad ambienti della maggioranza favorevoli alla proroga, il suo no deciso. La riforma del fisco è stata accolta, come previsto, con valutazioni diverse da parte di forze politiche e sociali. Scontato il favore della maggioranza. Anche il relatore del provvedimento, Vittorio Emanuele Falsitta di Forza Italia, che fino all'ultimo aveva spinto per introdurre norme fiscali a tutela dell'ambiente, è soddisfatto dell'esito raggiunto. «L'aspetto qualificante - ha spiegato ieri - è l'introduzione di una no-tax area all'interno della quale non sono giustificate interventi del fisco». Anche il presidente della commissione Finanze del Senato Riccardo Pedrizzi ha parlato «di riforma epocale». Più cauti ma ugualmente soddisfatti gli industriali. Per il vice-presidente di Confindustria Guidalberto Guidi. «È una buona riforma che ci avvicina all'Europa. Speriamo che venga attuata, compatibilmente con i problemi di finanza pubblica, il più rapidamente possibile». Sui rischi che la riforma possa impantanarsi nelle difficoltà di bilancio si è soffermato anche il numero due della Uil Adriano Musi. «La vera scommessa è ora quella dei decreti attuativi in cui oltre alla copertura andrà risolto il problema dell'equità del prelievo, visto che le due sole aliquote possono cancellare il principio della progressività». Molto più perplesse le opposizioni. Per l'Ulivo infatti «quello di Tremonti è un bluff che contiene molto fumo e poco arrosto come dimostra che anche la riduzione fiscale promessa in Finanziaria finora non si è vista».

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