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I pacifisti pronti a blitz e proteste

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Gli studenti minacciano di occupare scuole e atenei. Veglie di preghiera

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Il popolo dei pacifisti non si arrende: «l'attacco non ci coglierà rimbambiti davanti alla tv - ripete il leader dei disobbedienti Francesco Caruso -: saremo in piazza con gli altri pacifisti. Poi, da lì, proporremo anche alle altre anime del movimento di muoverci in corteo per un'azione di disobbedienza negli aeroporti». LO SCIOPERO - L'azione che, con tutta probabilità darà la sensazione del Paese che si ferma per protestare contro le bombe sarà lo sciopero. Così, accanto all'appuntamento davanti all'ambasciata americana a Roma, per una speranzosa veglia della pace, se sarà guerra scuole e luoghi di lavoro si fermeranno. Cgil, Cisl e Uil nazionali ieri hanno deciso che, in caso di attacco, ci saranno due ore sciopero, dalle 15 alle 17: se la guerra scoppiasse tra domani e dopodomani, la protesta scatterebbe lunedì sempre alla stessa ora. MONUMENTI A LUTTO - Drappi neri - in segno di lutto - saranno esposti su alcuni monumenti e luoghi simbolo delle città. A Roma, per esempio, si vorrebbe impacchettare di nero il Colosseo, anche se il Comune starebbe invece pensando di illuminarlo come ha già fatto per protestare contro la pena di morte. VEGLIE E INIZIATIVE - Nel pomeriggio della prima giornata di guerra, la tempistica d'azione dei pacifisti prevede blitz e «grandi manifestazioni cittadine», mentre il primo sabato dopo l'attacco ci sarà «un'iniziativa nazionale». Il 29 marzo, poi, è stata già indicata come la data a livello internazionale per la «Giornata mondiale contro la guerra». Intanto, già ieri sera si sono succedute le veglie: a Roma, davanti all'ambasciata americana, in piazza Duomo a Milano. Sulla sede della Giunta regionale toscana, se sarà guerra, il gonfalone della Regione comparirà listato a lutto. I pacifisti napoletani scenderanno tutti in piazza del Plebiscito appena cadrà la prima bomba. Oggi, a Roma, si terrà una fiaccolata che partirà da piazza del Campidoglio per raggiungere il Colosseo. LE PREGHIERE DEL MONDO CATTOLICO - Anche il mondo cattolico non resta a guardare. «Pax Christi» propone il suono delle campane a distesa in caso di attacco, mentre la Comunità di Sant'Egidio darà vita a una vera e propria rete di invocazioni per fermare la guerra. GLI STUDENTI DICONO NO - L'Unione degli studenti ha deciso che appena cadrà la prima bomba i ragazzi si mobiliteranno occupando le scuole. Mobilitati anche gli atenei, l'Unione degli Universitari li vuole «bloccare» perchè «devono essere luoghi di pace». E. M.

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