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Pezzotta: «Chiederemo un confronto col governo». Rimane da sciogliere il nodo della previdenza complementare

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Prima intesa tra Cisl, Cgil e Uil per mettere a punto un documento unitario sulla delega. Domani giornata decisiva Pensioni, i sindacati verso un fronte unico

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Il numero due della Uil, Adriano Musi, e i segretari confederali di Cgil e Cisl, Morena Piccinini e Pierpaolo Baretta, hanno definito «un incontro utile» la riunione di ieri mattina, nella quale sono stati fatti dei progressi significativi per arrivare ad un documento unitario sulle pensioni da presentare al governo. La giornata decisiva sarà domani, poiché si svolgerà la riunione conclusiva. «Sul no alla decontribuzione, al trasferimento obbligatorio del Tfr verso i fondi pensione e alla parità tra fondi aperti e fondi chiusi siamo tutti d'accordo» ha spiegato Musi, che ha però sottolineato come «esista ancora qualche difficoltà». Tra i nodi da sciogliere c'è quello relativo alla previdenza complementare. In particolare, quale proposta avanzare per superare la norma della delega che prevede la parità tra tutti i fondi pensione. Si discute inoltre su quale debba essere la proposta per superare la norma della delega che prevede l'obbligatorietà del conferimento del Tfr verso i fondi pensione. Sul fronte della decontribuzione, invece, Cgil, Cisl e Uil sarebbero d'accordo a proporre una riduzione del costo del lavoro che passi attraverso una fiscalizzazione degli oneri sociali e di quelli impropri. Ottimista anche il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, secondo il quale per innalzare l'età pensionabile «l'unica strada è quella degli incentivi, fatta salva la volontarietà e i diritti acquisiti». Per quanto riguarda le nuove raccomandazioni che dovrebbero arrivare da Bruxelles sulle pensioni, Pezzotta ha detto: «Bruxelles potrebbe anche fare qualcos'altro». Sul tema pensioni è intervenuto anche il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, per il quale andranno avanti contemporaneamente l'esame della delega sulla previdenza e quello del disegno di legge 848-bis che contiene, tra l'altro, le modifiche allo Statuto dei Lavoratori. Ma non è tutto. Il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, ha confermato che la Regione intende lavorare per la creazione di un sistema regionale di previdenza integrativa. «La Regione Veneto - ha detto - ha scelto di andare fino in fondo sulla strada aperta dalla riforma del titolo V della Costituzione per arrivare all'approvazione di una legge regionale che renda possibile la creazione di un sistema regionale di previdenza integrativa per tutti i cittadini veneti». Da parte sua, il relatore al disegno di legge delega, Vittorio Emanuele Falsitta, ha esortato il governo «a intervenire subito sulla parte della delega fiscale relativa agli sgravi Irpef per i pensionati». Per il presidente della Marzotto ed ex direttore generale della Confindustria, Innocenzo Cipolletta, la delega previdenziale, all'esame del Parlamento, finirà per aggravare le spese per le casse dello Stato. Intanto, in dieci anni il valore reale delle pensioni è diminuito del 15%. Ad affermarlo è Betty Leone, segretario generale dei pensionati della Cgil, che motiva tale calo non solo per l'aumento dell'inflazione, ma anche «per la mancanza di un aggancio all'andamento del Pil».

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