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Censura rossa, Tomaso Montanari senza freni: "I fascisti sono al governo"

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Gianni Di Capua
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Protestare, censurare, boicottare... Sono varie le soluzioni per gli scrittori e intellettuali che in questi giorni sono sulle barricate per la partecipazione dell'ediitore Passaggio al bosco alla fiera Più libri più liberi di Roma. Tomaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Siena ne parla ad Accordi & Disaccordi, il programma condotto da Luca Sommi sul Nove. "Sto con chi non va, io non avevo già messo in conto di non andare, per cui non faccio testo, ma non ci sarei andato. Capisco anche le ragioni degli altri, però non si tratta di andare via dal Parlamento, non è l'Aventino questo, è una manifestazione commerciale". Montanari attacca l'associazione italiana editori "e il suo presidente Innocenzo Cipolletta, che ha candidamente dichiarato che questa è una fiera di idee e tutte le idee sono benvenute. Se la linea è che sono benvenute anche le idee naziste, non ci vengo io. È un meccanismo fondamentale di autodifesa nel mondo del mercato, visto che qui si parla non di manifestazioni soltanto culturali ma di manifestazioni commerciali". 

Per il rettore idolo della sinistra radical chic disertare la manifestazione "è il metodo soprattutto che hanno le personalità più in vista per indurre, se non per la Costituzione, mi passi la parola, almeno per la prostituzione, cioè come dire, se non per i principi facciamo leva almeno sulle casse". 

 

Ma se la casa editrice non viola la legge non è rischioso che qualcuno cominci a valutare chi può partecipare a una fiera? "No, credo che ci sia una sola idea che la nostra Costituzione proibisce, ed è il fascismo". E su Passaggio al bosco: "Queste idee non hanno diritto di cittadinanza e io credo che se non se ne occupa la magistratura se ne deve occupare la coscienza delle persone". Il risultato, tuttavia, è un boom di vendite dei libri dell'editore di estrema destra. "Ma l'effetto contrario l'abbiamo ottenuto in altro modo, i fascisti sono il governo del paese - afferma Montanari - non è che stiamo promuovendo idee sconosciute e marginali di una periferia del Paese, non è che stiamo  in una perfetta democrazia in mano a sinceri democratici e stiamo promuovendo dei bizzarri personaggi che nessuno conosce... - è la conclusione con un parallelismo agghiacciante tra promozione di idee naziste e la maggioranza di governo -  queste idee sono alla guida del Paese". 

 

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