Più libri più liberi, anche Augias diserta. E scoppia il caso "Io non voto Giorgia"
Non si placano le polemiche sulla partecipazione dell'editorie Passaggio al bosco a Più libri più liberi, kermesse di libri in corso a Roma. Dopo l'appello di un gruppo di intellettuali legati al mondo della sinistra, da Zerocalcare ad Antonio Scurati, per censurare (democraticamente, verrebbe da dire...) le opere della casa editrice, arriva l'annuncio di Corrado Augias: "Vi prego di comprendere le ragioni della mia assenza alla fiera Più libri più liberi. Io sono favorevole alla tolleranza, anzi la pratico – anche con gli intolleranti per scelta, per età, per temperamento. C’è però una distinzione. Un conto sono gli intolleranti un altro, ben diverso, chi si fa partecipe cioè complice delle idee di un regime criminale come il nazismo", è il messaggio dello scrittore alla kermesse.
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"Non ho nulla in contrario all’esistenza di un editore di dichiarate simpatie neonaziste, non vado a imbrattargli le vetrine, lo lascio tranquillo – non voglio però avere nulla a che spartire con lui nemmeno lo spazio di un bel salone come questo. Spero che mi capirete scusando la mia assenza", afferma Augias che diserta la manifestazione come ha fatto anche Zerocalcare.
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Non è l'unica polemica alla Nuvola dell'Eur. Circola la notizia di un presunto veto a un libro - "Io non voto Giorgia" della scrittrice Giovanna Musilli, edito dalla casa editrice Graphofeel - che però non trova conferme da parte degli organizzatori della manifestazione. Graphofeel avrebbe avuto un veto a portare al proprio stand il volume di Musilli, in cui l'autrice analizza e critica la destra al governo e la figura della premier. Ma la notizia, per gli organizzatori, "è falsa e priva di ogni fondamento". ""Più libri, più Liberi" non ha vietato la vendita e l'esposizione del libro della Graphofeel- fanno sapere -; non abbiamo mai vietato l'esposizione di alcun titolo e diffidiamo chiunque dal diffondere notizie false".
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