Massimo Lovati da Corona all'alcol alla tv: "Mi chiamano perché funziono"
È diventato uno dei volti piùnoti del circuito dei talk show che si occupano di cronaca e dintorni. È Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio nelle nuove indagini sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco, nel 2017. Insieme alla collega Angela Taccia e ai legali di Alberto Stasi, Antonio De Rensis e Giada Bovcellari, non perde una trasmissione tv ma dei quattro è quello che è finito nelle polemiche più accese. L'ultima è quella legata all'intervista mandata in onda sul web da Fabizio Corona in cui ne dice di tutti i colori, addirittura sulla povera Yara Gambirasio. Tanto che il suo assistito sta valutando se fare a meno di lui. "Si prepara a uscire di scena?", chiede il Corriere della sera all'avvocato di Vigevano, 73 anni. "Vedremo. Intanto stasera sono a ritirare una targa come ambasciatore di pace. Ciò dimostra che sono una persona pacifica", risponde lasciandosi scappare una risata.
I nuovi biglietti del padre di Sempio. "Solo appunti", cosa scriveva
Lovati torna sul "trappolone in cui sono caduto e la bufera che ne è venuta fuori dopo il video di Corona". Si è fidato di un personaggio ben noto... "Ho peccato di grande ingenuità. In estate lui mi aveva detto che voleva realizzare una serie televisiva con personaggi di fantasia - è la versione di Lovati -. Mi diceva “adesso non vanno più di moda Fedez, la Ferragni, Belen, ma personaggi come te o De Rensis”". Insomma, ribadisce che pensava di interpretare tale “Gerry la rana” in una serie tv.
Il giallo della cimice sparita dalla Panda di Sempio e dagli atti giudiziari
Corona sarebbe stato a casa sua fino alle sei del mattino, riprendendo tutto: "Abbiamo bevuto tanto, e lui mi faceva bere sempre più". L'avvocato si sente tradito: "Nella mia carriera ho avuto a che fare con ogni sorta di delinquente, ma non sono mai stato pugnalato alla schiena in questo modo e con questa cattiveria. Sono stato molto ingenuo, anche se ora non voglio accampare scuse". Sulla sua esposizione in tv, Lovati osserva: "Non è stata una mia scelta. A un certo punto mi sono ritrovato in questo ingranaggio", "io nemmeno mi piaccio. Ma mi chiamano sempre, dicono che funziono e la gente mi segue".
L'intervistatore gli chiede conto di un'altra critica, quella di fare uso di alcol "anche in qualche diretta televisiva". "È vero, io bevo. Ma sia chiaro: io l’alcol lo sopporto bene", ribatte Lovati il cui cruccio maggiore, spiega, è quello delle iniziative disciplinari in cui è incappato.
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto