Dimartedì, Storace: "Meloni messa nel mirino". Quello che la sinistra fa finta di non vedere
La premier Giorgia Meloni, i ministri Antono Tajani e Guido Crosetto e l'amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani sono stati denunciati alla Corte Penale Internazionale per concorso in genocidio. È quanto ha rivelato la stessa premier nel corso della puntata di Porta a Porta di ieri sera, martedì 7 ottobre. Una notizia che rischia di incendiare ancor di più il già incandescente clima politico italiano.
La denuncia è stata annunciata dal Global Movement to Gaza Italia. Dall'Aja, però, chiariscono che "solo le decisioni del procuratore hanno valore ufficiale e non esiste alcuna decisione" sulle accuse.
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Non ci sta, però, Francesco Storace, storico esponente della destra italiana. Ospite a DiMartedì di Giovanni Floris, l’ex ministro ed ex governatore del Lazio ha parlato delle accuse di complicità con il genocidio in corso a Gaza rivolte alla Meloni. E con tono pacato ma risoluto ha preso le difese della premier. “Ma dove stiamo arrivando? Cioè ora la Meloni è complice del genocidio? Io rimango a bocca aperta”. Una affermazione che scatenata applausi nel pubblico presente in studio.
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Storace si è anche soffermato anche sul pesante clima politico che si respira nel nostro Paese e sulle minacce di morte che arrivano alla Meloni. L’ex ministro cita i nuovi episodi di violenza avvenuti nella giornata di ieri in due città italiane. “Guardi oggi è 7 ottobre, siamo a conclusione della giornata e fino a pochi minuti fa Torino e Bologna erano devastate da quelli che rivendicano il 7 ottobre come inizio della resistenza (palestinese, ndr)”. L’esponente della destra ha anche evidenziato che la Meloni è “messa nel mirino in ogni manifestazione, perché ormai è noto, manichini, danno alle fiamme gli striscioni con la sua effigie. A Livorno oggi è successo pure quello che abbiamo visto nelle immagini a Salvini”.
Storace ha poi rincarato la dose affermando che “questo è un Paese in cui è difficile poter manifestare o essere presenti. Allora c’è bisogno di un po’ di responsabilità da parte di tutti”. Un passaggio, questo, sottolineato da altri scroscianti applausi del pubblico.
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L’ex governatore ha poi lanciato un avvertimento spiegando che questo tipo di contestazione così forte nei confronti dei leader del centrodestra “comincia a diventare pesante”.
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