
Roma Pride, l'influencer Scilla: “Starbucks sponsor pro Israele”. Ma tra i suoi brand…

È polemica sul Roma Pride 2025, in programma domani, sabato 14 giugno: la comunità Lgbt della Capitale (e non solo) si è spaccata dopo che l'attivista e creator Guglielmo Scilla ha criticato apertamente la presenza della catena di caffetteria Starbucks tra gli sponsor ufficiali della manifestazione. "Conosco il Roma Pride e conosco il lavoro che c'è dietro", ha esordito l'influencer in un video pubblicato sul suo profilo ufficiale. Poi ha continuato e ha fatto scoppiare la bufera, sottolineando che l'organizzazione si schiera ufficialmente "contro ogni forma di guerra e di oppressione" e che però inserisce tra i brand a suo sostegno Starbucks, "uno dei peggiori". Per Scilla si tratta di "un gesto antidemocratico". Peccato che, come si mette in evidenza su mowmag.com, l'ex youtuber stesso ha collaborato con marchi a sostegno di Tel Aviv.
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"Mentre sul web monta la querelle lanciata da costui, abbiamo fatto lo sforzo di dare un occhio al profilo Ig dell'eroico Guglielmo Scilla che ora si scaglia senza paura 'contro' il Pride. Sapete quante collaborazioni con brand 'pro Israele' ha collezionato il nostro? Beh, un bel po'. E fino a non più tardi di una settimana fa", si legge sul sito. Facendo le pulci al profilo di Scilla, in effetti, non sono pochi i contenuti che il creator ha realizzato in collaborazione con brand a favore di Israele (come Sephora, Calvè e Ferrero). Uno scivolone, quello dell'influencer, che ha gettato benzina sul fuoco. Crescono infatti i commenti indignati degli utenti, che inchiodano Scilla e chiedono maggiore coerenza.
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