Ramy, quello che la sinistra non vuole sentire. Cerno: "Sono i rischi del mestiere"
A Milano va in scena la fiaccolata organizzata dagli amici di Ramy Elgaml, il 19enne morto nella notte tra sabato e domenica scorsi mentre scappava a bordo di uno scooter guidato da un amico durante un inseguimento dei carabinieri nel quartiere Corvetto. Incidente seguito da disordini in piazza da parte di giovani soprattutto di origine straniera. A cavalcare la vicenda è la sinistra, nonostante lo stato delle nostre periferie sia l'esito di decenni di finta integrazione promossa proprio dalla galassia progressista. Se ne parla nel corso della puntata di sabato 30 novembre di 4 di sera, il talk di Rete 4. Il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno, spiega che è giusto fermarsi per riflettere sulla vita spezzata di un ragazzo, ma andrebbe fatto anche e soprattutto per il personale delle forze dell'ordine che passa giorni e notti esposto a ogni tipo di pericolo. "Rischiano di morire, e finiscono indagati e processati perché delle persone scappano da chi ti fa un controllo", commenta il direttore.
Paragone silenzia il coro sulle periferie: le colpe di dinistra e magistratura
Il caso di Milano è esemplare. "Se tu non scappi da chi ti fa un controllo non muori cadendo da un motorino", commenta Cerno, se i due ragazzi "si fermavano, davano i documenti e andavano in questura come tutti gli italiani che lavorano e che a cui viene chiesto 'chi sei', non morivano". Insomma, "sono i rischi del mestiere dei criminali", come per un ladro cadere da una terrazza mentre cerca di entrare in un appartamento. In conclusione, "in questo paese dobbiamo stare dalla parte di chi non delinque", continua Cerno, ma in Italia c'è "chi pensa che si possa fare tutto e non si può più dire niente a nessuno perché se no sei razzista e fascista". "Cominciamo a dire a questi ragazzi che vadano a lavorare, e lo diciamo anche a Maurizio Landini che oggi l'Italia ha bisogno che i lavoratori vadano a lavorare e gli studenti a studiare - conclude il direttore - Avremo meno morti e meno polemiche".