ProPal scatenati a Roma: "Vendetta per Ramy", vetrine sfasciate e petardi contro la polizia
Petardi contro la polizia e vetrine spaccate. Altro corteo, altra giornata di caos a Roma. "Stop genocidio e al massacro in Libano. Palestina Libera" è lo striscione d’apertura della manifestazione partita da piazza Vittorio Emanuele con destinazione finale Porta San Paolo. Alla manifestazione nazionale unitaria, indetta dalle organizzazioni palestinesi in Italia, prendono parte numerose organizzazioni sindacali e politiche. Tra i cartelli, quelli raffiguranti alcuni politici (tra gli altri, la premier Giorgia Meloni e i ministri Crosetto, Valditara e Bernini) come ormai di consueto con i volti macchiati di vernice rossa, impronte di mani insanguinate e le scritte "guerrafondaio" o "guerrafondaia". Slogan e cori ripetuti contro Netanyahu, accusato di ’genocidio': una donna tiene in grembo un fagottino avvolto in un lenzuolo sporco di rosso a evocare la "strage di bambini" a Gaza.
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Durante il corteo le vetrine di alcuni locali su viale Aventino, tra cui una sede di Unicredit, sono state imbrattate da alcuni giovani a volto coperto con scritte come ’Free Gaza' e simboli anarchici. Tra le sccritte anche "vendetta per Ramy", il 19enne morto durante un inseguimento dei carabinieri a Milano, nel quartiere Corvetto. Arrivati alla sede della Fao, al Circo Massimo qualcuno tra i manifestanti si è arrampicato sul muro e ha messo tra le aste vuote la bandiera palestinese: "La bandiera di Israele dove sta. Dove sta, dove sta, la bandiera di Israele dove sta", è il coro dei manifestanti. Momenti di tensione quando petardi e fumogeni sono stati lanciati verso il cordone delle forze dell’ordine schierato protezione della sede della Fao.
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