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Fedez e poi Lucarelli: così i guru della sinistra abbandonano il "correct"

Giulia Sorrentino
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Cambiare idea è sinonimo di intelligenza, «voglio rinnovarmi ogni giorno» diceva Gramsci, e sembra che questo atteggiamento stia contagiando anche alcuni personaggi della (fu) sinistra italiana. Prima Fedez che, in una sorta di iperbole, ai microfoni de La zanzara, la trasmissione condotta da Giuseppe Cruciani, ha detto che «se ci fosse un testa a testa, Vannacci si mangerebbe la Schlein, è dieci spanne sopra». Il generale, che difficilmente non ha la battuta pronta, non ha tardato nel replicare: «Sono lusingato dalle sue parole. Avevo ragione io, il mondo è proprio al contrario», riferendosi al titolo del suo libro che tuttora genera una certa polemica.

 

 

Dopo il rapper è arrivata, però, anche Selvaggia Lucarelli che, nelle sue storie Instagram, a proposito dell’omicidio di Giulia Cecchettin e dell’attenzione mediatica a cui assistiamo dall’11 novembre 2023, giorno del decesso, si è espressa così: «Ho il massimo rispetto per Gino Cecchettin (il padre della vittima, ndr), ma solo nel 2024 ci sono state cento vittime di femminicidio, più o meno ignorate. I simboli sono importanti, ma sapere ogni dettaglio su Turetta, i diari, le chat, i video in aula, quello che il padre di Turetta gli dice in carcere, vi prego basta. Perché poi il rischio è quello di far passare i simboli per vittime di serie A, e i colpevoli di femminicidi più noti per mostri più mostri di altri». Un’affermazione che pare antitetica rispetto alla narrazione della sinistra trainata dal pensiero unico che non coglie il confine tra informazione e accanimento.

 

 

Gli interventi di Fedez e Lucarelli vanno in una direzione opposta rispetto a chi vuole imporre il «patriarcato» in ogni dove.
Questo, come minimo, dovrebbe far riflettere i vertici del Pd: non si è forse esasperato un concetto per un semplice scopo propagandistico? È utile ricordare che Fedez in passato ha sostenuto le battaglie di un Dem vicino alla Schlein, Alessandro Zan, e che Selvaggia aveva appoggiato Elly nella corsa contro Bonaccini per la setizia, perché ritenuta preconcetta, ma se a invertire anche solo parzialmente la rotta sono esponenti lontani dall’attuale governo, bisognerebbe almeno porsi delle domande.

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