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Quarta Repubblica, Porro e Cruciani scatenati: la balla della sinistra su Ilaria Salis

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Da una parte il rientro in Italia di Chico Forti, successo politico del governo di Giorgia Meloni, dall'altra la candidatura di Ilaria Salis alle elezioni europee da parte della sinistra e la decisione dei giudici ungheresi di concederle i domiciliari. Le vicende giudiziarie e diplomatiche si intrecciano con la politica prima del voto. A sottolineare le contraddizioni della sinistra sul tema è Nicola Porro, nel corso di Quarta Repubblica in onda lunedì 20 maggio su Rete4. A un tavolo per due, con Giuseppe Cruciani, il conduttore sottolinea i giudici ungheresi si siano dimostrati "indipendenti rispetto al potere politico". Insomma, "la vera sconfitta è di quelli che pensavano alla deriva orbaniana". 

 

A quel punto Cruciani fa notare un altro aspetto: "A me dà fastidio solo una cosa: il paragone che fanno molti giornali e opinionisti di sinistra dicendo: vi siete spesi tanto per Chico Forti che è un condannato per omicidio, la stessa cosa non l'avete fatta con la Salis. Ma sono due casi completamente diversi", afferma il conduttore de La Zanzara su Radio 24. Insomma, la sinistra attacca su Chico Forti perché "è diventato il simbolo della destra - riassume Cruciani - Ma che vuol dire? Sappiamo il Dna o le sue scelte politiche? E affermare che Salis, essendo una candidata di estrema sinistra, non è stata aiutata dal governo è una cosa ridicola". 

 

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