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Chico Forti, botta risposta tra Cruciani e Porro: "Non ho capito da che parte stai"

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Il ritorno in Italia di Chico Forti è senza dubbio un grande risultato diplomatico del governo di Giorgia Meloni. Il trentino condannato per omicidio negli Stati Uniti in un processo pieno di ombre e contraddizioni sconterà la pena in Italia.  Se ne parla nel corso di Un tavolo per due, il segmento finale di Quarta Repubblica con Nicola Porro e Giuseppe Cruciani, dove il conduttore manda in onda la prima pagina del Fatto quotidiano con il titolo di Marco Travaglio: "Bentornato assassino". "Ha una linea editoriale giustizialista, In più deve attaccare il governo Meloni e dunque non gliene frega niente dell'operazione diplomatica", commenta Cruciani nella puntata di lunedì 20 maggio, su Rete 4. 

 

Il conduttore della Zanzara poi sottolinea la doppia morale del quotidiano che, quando l'allora ministro degli Esteri del Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio, annunciò la liberazione di Forti - che non avvenne - il Fatto "scrisse in maniera elogiativa che era stato fatto un gran lavoro da parte di Di Maio. È la solita storia, quando si tratta di governi amici l'atteggiamento è di un certo tipo, quando si tratta di governi nemici ecco 'Benvenuto assassino'". 

 

Porro e Cruciani convergono su questo punto, mentre non sembrano d'accordo su un altro aspetto, quello delle spese per il rientro in Italia dell’imprenditore trentino.  "Secondo me ha fatto benissimo questo governo a riportarlo in Italia", afferma il conduttore, "ma il punto è un altro: i contribuenti italiani devono pagare il ritorno di un signore condannato per omicidio che noi pensiamo, avendo letto quelle carte, che potrebbe essere innocente o comunque che è stato condannato solo con prove indiziarie?". Cruciani pressa: "Non so ho capito che parte stai. Ti sei Indignato per l'utilizzo" di soldi pubblici per l'operazione Forti? "Non mi indigno ma un po' mi dà fastidio", afferma Porro. Il giornalista poi argomenta: "Forti non è i due marò". E "non riesco a essere contraddittorio con me stesso:  quando portarono Silvia Baraldini in Italia, che era accusata di concorso morale di alcuni fatti di sangue, la scenetta di Diliberto all'aeroporto mi aveva fatto orrore quindi ho di fatica a fare un doppiopesismo". 

Cruciani fa notare due cose. La prima è che il rientro di Chico Forti in Italia ha anche una forte valenza politica. C'è poi un fatto pratico: "Come vuoi che venga portato uno che deve essere tradotto nelle carceri italiane?" se non con un  volo militare? "Non credo fosse possibile farlo viaggiare con un volo di linea", argomenta Cruciani. "Sì, come mandiamo via gli extracomunitari che sono venuti in Italia", afferma Porro che scatena la battuta di Cruciani: "Adesso ti sei messo a fare il pauperista...". I due, in ogni caso, convergono sul punto fondamentale: il ritorno di Chico Forti in Italia è una buona notizia. 

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