Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Roccella, Sallusti smonta le acrobazie di De Gregorio: "Mattarella non capisce un tubo?"

  • a
  • a
  • a

La censura è tale solo se la vittima non ha potere, altrimenti si tratta di contestazione. A stabilire la regola è Concita De Gregorio nel corso della puntata di giovedì 9 maggio di È sempre Cartabianca, su Rete 4, con l'editorialista di Repubblica che trova la ferma opposizione del direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti. Si parla, naturalmente, del blitz transfemminista agli Stati generali della natalità a Roma che di fatto ha impedito alla ministra Eugenia Roccella di partecipare al convegno in cui era stata invitata. L'esponente del governo di Giorgia Meloni è stata costratta ad abbandonare l'evento, ma "fa parte del tuo mestiere affrontare le contestazioni", commenta De Gregorio. "Se al primo fischio o  il primo striscione, a chi non è capitato, se ne va è anche un modo per aumentare la polemica", argomenta la giornalista che sintetizza: "Se fai quel mestiere lì", ossia la ministra, "devi essere in grado di affrontare e gestire una contestazione che mi sembra pacifica e benvenuta da parte degli studenti". 

 

La parola passa a Sallusti che commenta quanto appena ascoltato: "Concita De Gregorio ci ha detto che il Presidente della Repubblica non capisce un tubo", attacca il direttore del Giornale ricordando la telefonata di solidarietà che Sergio Mattarella ha fatto a Roccella. Il capo dello Stato ha fatto una sintesi tra censura e contestazione e ha detto che si tratta di inciviltà, quindi non giochiamo con le parole", afferma Sallusti.  Insomma, "siamo arrivati al paradosso che i presunti censori, cioè questo governo, non possono parlare - tira le somme Sallusti - mentre le presunte vittime della censura parlano da mattina a sera in tutti i talk show. È un paradosso strano mi sembra", conclude il giornalista. 

Dai blog