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Vannacci: una legge contro i "ladri di case". Cosa prevede la sua proposta

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Una legge contro i "ladri di case". Il generale Roberto Vannaci, candidato come indipendente nelle liste della Lega alle prossime elezioni europee, rilancia una proposta contenuta nel libro bestseller "Il mondo al contrario". Parliamo delle occupazioni abusive degli immobili, spesso promosse dal racket delle organizzazioni criminali, fenomeno sempre più diffuso a davanti al quale spesso il proprietario di un'abitazione è in buona sostanza senza difese. 

 

Il generale nel corso di un evento organizzato da "Gli amici del Nordest per Vannacci" giovedì 9 maggio a Palazzo Kechler, a Udine, accompagnato dal coordinatore del movimento Marco Belviso, ha spiegato che serve una legge ad hoc perché chi occupa una casa sia arrestato, come viene punito chi ruba all'interno di un'abitazione. Insomma, se un ladro entra in casa per rubare e viene colto in flagranza viene giustamente fermato dalle forze dell'ordine, se invece ruba tutta la casa no, rimane dentro e va sfrattato. Operazione, questa, spesso impossibile. 

Infatti la normativa, come ricordava Vannacci nel suo libro, prevede che "prima di attuare lo sgombero disposto dall’autorità giudiziaria di un locale abusivamente occupato, la forza pubblica deve tener conto della situazione e della sicurezza pubblica dell’area, dei rischi per l’incolumità e la salute, dei diritti dei legittimi proprietari e, in ultimo, dei livelli assistenziali che regioni ed enti locali possono assicurare agli aventi diritto”. Una serie infinita di passaggi che rende infinitamente lungo il processo di sfratto degli abusivi, che raramente avviene. 

 

Nell'appuntamento friulano Vannacci ha anche affrontato il tema delle proteste: "Se non ci fossero i manifestanti a cercare di forzare i cordoni di polizia, la polizia starebbe tranquilla, non avrebbe bisogno di scudi o sfollagente", ha detto il generale durante un suo partecipato incontro elettorale, dove ha parlato di sicurezza e diritto di manifestare. "Mi fido delle forze dell’ordine perché - ha sostenuto - sono una struttura gerarchicamente organizzata: c’è un responsabile, c’è chi assicura che tutte le procedure vengano rispettate, c’è un ordine gerarchico, ogni persona risponde a un suo superiore, cosa che non succede nelle manifestazioni". Per Vannacci, "il diritto di manifestare le proprie opinioni è sacrosanto, ma le manifestazioni in generale sono soggette a regole e le stabilisce chi garantisce l’ordine costituito. Secondo me sono i manifestanti che si mettono nelle condizioni che qualcuno usi gli sfollagente o la forza per far rispettare l’ordine costituito imposto, non - ha concluso - il contrario".

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