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Che tempo che fa, "capocrazia": fango di Giannini su Meloni e sulla maggioranza

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Una campagna elettorale rovente e un clima politico surriscaldato. Sabato 8 e domenica 9 giugno 2024 si terranno in Italia le elezioni europee e si andrà alle urne per eleggere 76 (dei 720 totali) deputati del Parlamento europeo. Incitato da Fabio Fazio ad argomentare sulle scelte del governo e della maggioranza, Massimo Giannini non ha potuto non cogliere l'occasione e ha accettato di buon grado. "Siamo in campagna elettorale e stiamo vedendo il peggio del peggio, sia in termini di candidature che in termini di comunicazione politica", ha premesso il giornalista, ospite fisso del salotto di Discovery. 

 

 

Ma questo è stato solo l'inizio di un discorso che si è tramutato in fango da gettare sul premier Giorgia Meloni e sui vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. "Ogni giorno ne viene fuori una nuova. Annunciare oggi un nuovo sconto fiscale, che scatterà a gennaio 2025 e che sarà limitato, è casuale?", ha chiesto Giannini. Secondo l'editorialista di Repubblica "c'è un patto a tre". "La leader di Fratelli d'Italia vuole portare a casa l'elezione diretta della presidente del Consiglio, che è lei medesima. Questo completa quel disegno di capocrazia, quando tutti i poteri vengono conferiti a chi guida il governo", ha affermato in prima battuta. 

 

 

Poi Giannini è passato alla "seconda parte dell’accordo". "C'è il via libera al pacchetto giustizia del ministro Nordio. Forza Italia vuole introdurre la separazione delle carriere". Ecco allora che il giornalista ha indicato l'ultimo punto di quello che secondo lui è un "patto scellerato" tra FdI, FI e Lega. "La Lega vuole l'Autonomia differenziata, che dicono spaccherà in due il Paese e condannerà le regioni del Sud al declino irreversibile". 

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