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Scurati e la clamorosa gaffe sul Tg1. “Scuse sentite”, l'accusa e la retromarcia

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Antonio Scurati è costretto ad una clamorosa retromarcia. “Ho subito una violenza morale, psicologica. Sono stato additato come malfattore, truffatore, profittatore, quasi abbia estorto un compenso non dovuto. Il Tg1ha offerto lo spettacolo indegno di una giornalista che ha chiesto la mia incriminazione per vilipendio alle istituzioni. Da tempo subisco minacce, non ho cambiato la mia vita”, le parole pronunciate dallo scrittore in un’intervista a Repubblica, in cui ha puntato il dito contro il telegiornale diretto da Gian Marco Chiocci.

 

 

Ma come stanno davvero le cose? Nessuno del Tg1 ha mai pronunciato le parole riferite da Scurati. Che si è scusato con una dichiarazione affidata all’Ansa: “'Mi accorgo soltanto ora di aver purtroppo fatto una affermazione inesatta. L'accusa di ‘vilipendio alle istituzioni’ mi è stata rivolta in un contesto televisivo diverso dal Tg1 e non da un giornalista di quella testata. Il marasma di questi giorni mi ha causato questa confusione. Non appena mi è stato segnalato, ho cercato di rimediare. Mi scuso sentitamente con tutti i giornalisti del Tg1”. Continuano le polemiche dopo il monologo non andato in onda in casa Rai.

 

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