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25 aprile, Scurati, Salis e Landini usano la festa per farsi pubblicità

Pietro De Leo
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C’è un bel po’ di affollamento questo 25 aprile, che vede l’intreccio di tre fasi contestuali. La ricorrenza, purtroppo sempre oggetto di predazioni ideologiche da parte della sinistra; la campagna elettorale per le europee; l’acuirsi della crisi Medio Orientale. Tutto questo, troverà oggi una certa eruzione ideologica in un mondo che va dai progressisti smaniosi di mettere all’opera il loro antifascismo in assenza di fascismo sino alle istanze più piazzaiole. Con i loro testimonial. Quest’anno, in particolare, ci sarà Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, l’attivista antifà detenuta in Ungheria e candidata alle Europee con Alleanza Verdi Sinistra. Intendiamoci: quella di Roberto Salis per la libertà della figlia è una battaglia legittima e comprensibile. Meno opportuno, però, è il fatto che la sinistra l’abbia trasformata in una specie di giavellotto da scagliare costantemente contro il governo italiano. Vedremo oggi quale messaggio ne uscirà. Comunque il signor Salis sarà a Porta San Paolo, e parlerà dal palco della tradizionale manifestazione romana. Mentre nel pomeriggio sarà a Marzabotto, sull’appennino bolognese, dove fu perpetrata un orribile strage di civili dai nazifascisti.

 

 

Lì, peraltro, ci sarà tra gli altri anche il leader della Cgil Maurizio Landini, che ha applicato un’interpretazione un po’ estensiva alla giornata, e inaugurerà oggi la raccolta firme per quattro referendum popolari promossi dal sindacato di Corso d’Italia. «Vogliamo affermare la libertà nel lavoro», ha detto Landini. Nel mirino di questa campagna c’è anche il jobs act, circostanza che ha suscitato la reprimenda di Matteo Renzi. «Anziché celebrare il 25 aprile come festa della Liberazione e festa di tutti gli italiani, si utilizza questa data per ragioni ideologiche e divisive», ma «il 25 aprile è la festa della Liberazione, non merita di essere strumentalizzata dalla Cgil», osserva, e aggiunge: «L’idea che Maurizio Landini usi il 25 aprile per lanciare la raccolta firme per il referendum contro il Jobs act dimostra come sia scandalosa la Cgil di oggi».

 

 

Molto gettonato sarà ovviamente lo scrittore Antonio Scurati, dopo le polemiche sul suo monologo. Sarà a Milano, alla manifestazione nazionale. Ma sarà anche in altri posti. Per esempio a Napoli, dove verrà declamato il suo monologo su iniziativa dell’Anpi e della Cgil. E Dario Nardella ha annunciato che saranno in distribuzione in Piazza della Signoria a Firenze 500 copie del testo di Scurati. «In Italia c’è una spaccatura tra chi crede profondamente nei valori della Resistenza, dunque della Costituzione, e chi ancora non riconosce il 25 Aprile come una vera festa della nazione, come un'occasione per rinnovare l'identità collettiva di popolo, di Paese e di Repubblica», ha detto il primo cittadino. Infine c’è il capitolo Medio Oriente. Nelle scorse edizioni è capitato che, specie nel corteo di Milano, la Brigata Ebraica venisse presa di mira dalle contestazioni. A Roma, di mattina presto, la comunità ebraica deporrà una corona a Porta San Paolo e gli studenti palestinesi saranno poco lontano. Se, in qualche piazza, ascolteremo gli slogan pro-Pal il cortocircuito sarà completo: il gran muftì di Gerusalemme, infatti, era assai sodale di Hitler.

 

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