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Lucio Caracciolo: "A Mosca un attentato annunciato", chi c'è dietro. E sugli Usa...

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L’ambasciata americana in Russia l'8 marzo aveva ha pubblicato sul proprio sito un alert di sicurezza per il rischio di imminenti attentati a Mosca. Seguita a stretto giro dalla rappresentanza diplomatica britannica. Oggi, venerdì 22 marzo, cinque uomini in mimetica armati di mitra e bombe hanno fatto strage alla Crocus City Hall, la più grande sala da concerto della capitale della Russia. Un attentato che è destinato ad avere pesanti effetti. Lucio Caracciolo, direttore di Limes, ha commentato gli ultimi sviluppi intervenendo a Otto e mezzo, su La7. 

 

Un attentato annunciato, ricorda l'esperto. La conduttrice Lilli Gruber chiede se allora ha ragione la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, che sul suo canale Telegram, in risposta al commento della Casa Bianca secondo cui non si hanno evidenze che l’Ucraina o gli ucraini stiano coinvolto nell’attacco terroristico a Mosca, ha scritto: "Se gli Stati Uniti hanno o avevano dati attendibili su questo argomento, allora devono essere immediatamente trasferiti alla parte russa". 

 

Caracciolo non esclude che gli Usa sappiano qualcosa me "intanto bisogna vedere quali sono queste notizie, perché alcune possono essere date ed altre evidentemente no". Per il momento, tuttavia, "non si hanno certezze" su chi sia stato. Si possono però "esaminare quelle che sono le conseguenze - commenta il giornalista esperto di geopolitica -  Certamente per Putin dopo il plebiscito di un paio di giorni fa è un brutto colpo, e uso un eufemismo". Ci sarà "panico nell'opinione pubblica" e Putin "on esce granché bene" dopo la vittoria alle elezioni presidenziali. 

"Dall'altra parte gli ucraini naturalmente negheranno ogni implicazione", spiega Caracciolo che sottolinea come per Kiev sia "un punto di vantaggio far vedere che ci sono delle debolezze e delle incrinature pesanti nel sistema di sicurezza russo".  Sulla possibile responsabilità dell'attentato l'ospite di Gruber ribadisce che si possono solo indicare dei possibili sospettati, dai ceceni separatisti ai cosiddetti partigiani russi anti-Putin. 

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