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Attentato Mosca, Orsini a Berlinguer: "Dietro non c'è l'Ucraina"

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Le immagini drammatici che rimbalzano dai social dell'attentato alla Crocus City Hall di Mosca irrompono nei talk show. L'inviato nella capitale russa di Prima di domani, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4, ricostruisce l'attacco del commando, cinque uomini "in tutta mimetica che sparano sulle persone fuori" dal teatro, "poi si vedono le immagini dentro la sala dei concerti". Gli assalitori "si muovono con una determinazione estrema, con un sangue freddo euna spietatezza assoluta, sparano su delle persone che cercano di ripararsi, inermi", racconta il giornalista. 

 

Dopo che la notizia è stata diffusa sono iniziate le accuse incrociate tra Mosca e Kiev. I russi accusano l'Ucraina che rispedisce al mittente, puntando il dito su una sorta di auto-attentato dei russi. Alessandro Orsini si dice sicuro nell’escludere la mano di Kiev. "Escluderei categoricamente che dietro questo attentato ci possa essere Zelensky - afferma il sociologo ospite di Berlinguer che appare sorpresa dall'affermazione di Orsini -  è una pista che scarto, poi è possibile ma poco probabile che possano essere i gruppi collegati" alla presidenza ucraina. 

Tra le ipotesi considerate da Orsini c'è quella della radicalizzazione islamista dopo gli attacchi del 7 ottobre di Hamas nelle regioni dove è forte la presenza di musulmani: "Se l'attentato venisse rivendicato dall'Isis non mi stupirebbe". "Non posso escludere del tutto che la matrice sia ucraina, ma mi stupirebbe molto", è più probabile una pista islamista, riassume Orsini che rimarca come esclude responsabilità di Zelensky. 

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