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Carlo Calenda smonta il campo largo: "Lacerenza candidato a sua insaputa"

Gabriele Imperiale
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Carlo Calenda sfalda il campo largo. Domenico Lacerenza? “Candidato a sua insaputa”. Tradotto: no, grazie. Il governatore uscente della Basilicata Vito Bardi? “Ne discuteremo”. Il centrodestra? “In Calabria governiamo molto bene”.  Il leader di Azione ospite di Bianca Berlinguer e il suo “Prima di domani” su Rete 4 è un fiume in piena e mina le basi del campo largo. Su Lacerenza ormai il discorso è chiuso: “Non lo appoggeremo per due ragioni. La prima è che esplicitamente il Movimento 5 Stelle ha messo un veto su Azione – spiega Calenda – la seconda è perché questo candidato, che è una lodevolissima persona, è stato preso il catapultato a fare il candidato. Non è il suo lavoro”.

 

Una pietra tombale quindi sul candidato proposto da Elly Schlein e Giuseppe Conte: “Stiamo parlando di una persona che è quasi candidata a sua insaputa – puntualizza Calenda – governare una regione bisogna prepararsi, bisogna qualcuno che abbia esperienza”.  L’ex ministro dello sviluppo economico poi richiama nella mischia il collega di partito da cui dipendono le scelte in Basilicata. “Noi in Basilicata abbiamo Marcello Pittella che è l'ex governatore – ricorda – domani sarò in Basilicata e decideremo cosa fare”.  E su cosa fare arriva la domanda provocatoria di Berlinguer: “Prende in considerazione l’ipotesi di sostenere Bardi che è candidato del centrodestra in Basilicata?”. Affermativo, risponde Calenda e chiude ogni porta agli ex alleati: “Bardi è un signore che è stato generale della Guardia di finanza – spiega – c’ha quattro lauree, è un moderato, un liberale. Io non ho un pregiudizio. In Calabria governiamo con Occhiuto molto bene”.

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