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Otto e mezzo, Sechi smonta la "favola" di Travaglio: ma quale spallata di Salvini

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Il risultato della Lega nelle elezioni regionali abruzzesi, inferiore rispetto agli alleati del centrodestra, è l'unico appiglio della sinistra nell'analisi del voto. Insomma, il campo largo è stato bocciato dagli elettori, Marco Marsilio ha vinto agilmente e non c'è stato nessun effetto Sardegna. Nella puntata di martedì 12 marzo di Otto e mezzo, su La7, la conduttrice si chiede se Matteo Salvini possa in qualche modo mettere in difficoltà il governo. Per Marco Travaglio un Salvini in "versione Papeete" è l'unico ostacolo per cui l'esecutivo potrebbe durare meno di cinque anni. "Perché dovrebbe farlo? È la sua natura, come la favola della rana e dello scorpione", dice il direttore del Fatto quotidiano. 

 

Mario Sechi respinge in toto una visione di questo tipo. Il direttore di Libero spiega che è impossibile mettere in parallelo la situazione attuale e quella del 2019, quando "la lega era nella fase di massima espressione della sua forza, aveva vinto tutti i cicli elettorali regionali fino a quel momento e c'era un forte dissidio con Giuseppe Conte". Allora, Salvini "ha provato lìall in come a poker, ha cercato le elezioni anticipate che poi non sono non sono arrivate ed è rimasto con il cerino", spiega Sechi.

 

Insomma, nessuna spallata. Neanche nei confronti dello stesso Salvini all'interno del suo partito. "La Lega è il partito più antico d'Italia, fondato da Umberto Bossi", spiega il direttore che ricorda come Salvini lo abbia preso dalle "macerie, era al 4 per cento e l'ha portato al 34". Certo, ora è in difficoltà, ma resterà in sella: "Se mi chiedi se c'è una successione, io ti dico no", conclude Sechi. 

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