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Piazzapulita, chi spunta nella lista delle "vittime della polizia" di Raimo: scatta la rivolta

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Colpo di scena a Piazzapulita quando Christian Raimo tira fuori un grande cartellone scritto a mano con su scritto, a suo dire, tutti gli "omicidi della polizia dal 1948 a oggi", insomma, una lista di  sindacalisti, manifestanti, attivisti "uccisi dalle forze dell'ordine mentre stavano manifestando". L'uscita nella puntata di giovedì 29 febbraio della trasmissione di La7 spiazza anche il conduttore Corrado Formigli che chiede numi. Sono le persone "uccise dalla polizia dal 1948 a oggi, possiamo leggerle", afferma lo scrittore e insegnante. Formigli non ci pensa minimamente: "Ma dovremmo conoscere tutte le storie". 

 

Qualche nome Raimo lo fa, come quello di Carlo Giuliani, il ragazzo morto negli scontri del G8 di Genova, inserito della lista di Raimo tra le vittime di "polizia, carabinieri e polizia penitenziaria, tutte persone pacifiche che manifestavano o scioperavano senza armi in mano", sottolinea lo scrittore e attivista di sinistra, anche Carlo Giuliani. "Ma cosa c'entra? Vuoi criminalizzare la polizia? Guarda che la polizia difende anche le minoranze in una democrazia", sbotta allora Gian Micalessin del Giornale. "Posso fare un intervento da storico?", si difende Raimo. "Sì ma questa è una criminalizzazione della polizia - insiste Micalessin -. Dovresti metterci anche i nomi dei poliziotti uccisi, e forse la lista sarebbe molto più lunga". E su Giuliani, ucciso dal colpo di pistola partito dalla pistola del carabiniere Placanica mentre il ragazzo brandiva il famoso estintore, MIcalessin e Fabio Dragoni, anche lui ospite in studio, sbottano: "Non stava manifestando! Vergognati!".

 

 

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