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Otto e mezzo, Paolo Mieli dà consigli a Elly Schlein: "Alla fine fa ridere"

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Insulti, manichini dati alle fiamme e immagini a testa in giù. La violenza contro il premier Giorgia Meloni è sotto gli occhi di tutti. E, dopo l'ultimo caso di Roma e la condanna di Mattarella, se n'è parlato anche durante la puntata di "Otto e mezzo" in onda il 23 febbraio su La7. Ospite in studio Paolo Mieli che ha condannato le violenze a consigliato al segretario del Pd di prendere posizione una volta per tutte. Senza titubanze e con estrema chiarezza. 

 

 

 

 

"Basta immagini violente contro il presidente del Consiglio. Non si brucia nulla. Lo direi poi lascerei libertà. E lo direi pure se fossi Conte. Non si fa per prudenza, per segno di civiltà. Io lo direi ai miei poi si regolino gli altri. Anche per prendere le distanze. È un atto di civiltà che ha un sottinteso evidente: tutte queste cose (la testa in giù, buciare l'effigie) vuole dire: siamo di fronte al fascismo. È un suggerimento. Non ogni volta la solidarietà perché alla quarta e alla quinta fa ridere. Poi poveretta  

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