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Geolier e rapper, Capezzone non si tiene: "Pistole nei video, fa schifo"

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Il Tribunale di Milano ha condannato i trapper Baby Gang, alias di Zaccaria Mohuib, e Simba La Rue, alias di Mohamed Sadia Lamine, accusati insieme altre sei giovani del loro gruppo della rissa del 3 luglio 2022 in zona corso Como in cui furono gambizzati e rapinati due ragazzi di origine senegalese. "Trapper violenti, come possono essere diventati idoli?": con questa domanda e partendo dai fatti, il conduttore di Dritto e rovescio ha dato il via a un dibattito. In collegamento con lo studio, Daniele Capezzone ha preso la parola e ha cercato di fare il punto della situazione: "Io parlo da un giornale che si chiama Libero, figurati se non difendo la libertà d'espressione. Nessuna censura: facciano i concerti e quello che credono, però siamo liberi di non farci prendere per i fondelli", ha detto con nettezza di parole. 

 

 

"Baby Gang è diventato un eroe. Cinque anni di condanna. Rapina, rissa, lesioni. Hanno gambizzato uno e hanno continuato a picchiare, circondare, prendere in giro. Questa cosa qua significa indicare un modello. Lui è una volpe, gli altri sono semplicemente co***oni e restano nell'area del crimine. Significa indicare come modello dei comportamenti criminali. Liberi di dire che questa cosa fa schifo", ha continuato il direttore editoriale di Libero. "Vale anche per il signor Geolier. Ci vogliono raccontare la storia del giovane napoletano. Lavora per l'etichetta musicale numero uno al mondo, quindi è un prodotto. Si cerca di fare un'operazione Gomorra, di creare come modello estetico personaggi alla Gomorra. Prendi il video e hai pistole, amori violenti", ha aggiunto in merito al caso del rappper che ha partecipato alla 74esima edizione del Festival di Sanremo. 

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