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Chiara Ferragni, altra mazzata. "Noi estranei", ecco chi la scarica

Gabriele Imperiale
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Chiara Ferragni sempre più sola. La regina degli influencer made in Italy, nel pieno della bufera del caso Balocco e dell’indagine a suo carico per truffa aggravata, viene scaricata anche da Giochi Preziosi e Trudi. Il nuovo caso che non sta facendo dormire sonni tranquilli a Ferragni stavolta quello della bambola ispirata a lei e realizzata in occasione del suo matrimonio con il rapper Fedez nel settembre del 2018. Anche per questo prodotto commerciale l’influencer aveva assicurato ai propri followers che i proventi delle vendite online sullo shop The Blonde Salade, Amazon e lo store digitale di Trudi sarebbero andati in beneficenza all’associazione Stomp Out Bullying, organizzazione no profit che combatte il cyberbullismo.

 

Ma le prime crepe in questa storia le ha aperte proprio Trudi, l’azienda che produce giocattoli e peluche e che ha realizzato la bambola. Si è infatti dichiarata “estranea a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente da Tbs Crew-Chiara Ferragni”. Secondo la società, infatti, gli accordi erano stati presi dalla precedente gestione dell’azienda che era stata contattata nel 2018 dalla società Tbs Crew – una delle controllate dall’influencer – esclusivamente per lo sviluppo e la produzione della bambola Chiara Ferragni. “Il packaging e la bambola stessa non hanno mai riportato alcuna comunicazione riferente ad azioni di beneficenza o altro” ha specificato l’azienda, riservandosi in più la possibilità “di intraprendere eventuali azioni legali qualora si riscontrasse un proseguo di notizie errate e fuorvianti a danno del marchio stesso”.

A dare un altro scossone all’influencer anche Giochi Preziosi, titolare di Trudi dal luglio 2019, che si è tagliato fuori da “ogni operazione intrapresa dalla precedente gestione del marchio friulano contattato all’epoca da Tbs Crew”. Nessuna attività benefica coordinata e le due aziende scappano a gambe levate da ogni legame con Ferragni. Il tutto mentre arriva dalla procura di Milano la notizia che l’influencer sarebbe stata accusata di truffa aggravata anche le operazioni di beneficenza legate alle uova pasquali prodotte da Dolci Preziosi e proprio alla Trudi-Limited Edition che la rappresenta. I magistrati hanno infatti ipotizzato che le attività – insieme al pandoro Balocco – siano state collegate dal “medesimo disegno criminoso”.

 

Come se non bastasse Tbs Crew è stata smentita direttamente dall’associazione statunitense a cui in teoria nel luglio 2019 sono stati devoluti i fondi raccolti dalle vendite della bambola Trudi. La presidente della non profit Ross Ellis ha smentito in diretta a Zona Bianca su Rete 4 il racconto fatto dalla società di Ferragni dicendo letteralmente “Non abbiamo mai ricevuto una donazione".

Tempi difficili quindi per l’influencer milanese che continua a perdere follower – altri 100mila hanno smesso di seguirla – e deve confrontarsi con chi sta passando al setaccio il suo profilo e parla di milioni di fan falsi. E in più deve reggere le polemiche di quelli veri che hanno visto prima disattivare la funzione commenta sotto i suoi post e poi limitarla solo a parenti e amici stretti che naturalmente riempiono Ferragni di cuoricini. Tempi duri, durissimi per Ferragni.

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