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Open Arms, Richard Gere rovina i piani di Damilano: "Fate tanto per i migranti"

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Marco Damilano ospita Richard Gere a Il cavallo e la Torre, il programma di Rai 3, nella giornata dell'udienza fiume di Matteo Salvini a Palermo per il processo Open Arms. L'attore hollywoodiano come noto era stato chiamato a testimoniare al processo perché in quei giorni, quando la nave Ong era in mare in attesa di sbarco, trovandosi in Italia era salito a bordo per portare aiuti ai migranti. Tuttavia il divo ha preferito non dare il suo contributo di persona al processo: "Ho preferito un intervento a distanza e ho offerto una testimonianza scritta, ma non è stata accettata, non è facile arrivare a Palermo, ma sono lieto di questo invito (in tv, ndr) perchè è molto importante esprimersi con calma riguardo a quanto stava accadendo su quella nave allora", afferma in collegamento da New York. 

 

Damilano lo lascia parlare praticamente senza interruzione, ed emergono anche aspetti abbastanza surreali. Gere racconta che era in Italia da amici e aveva visto le immagini della nave OpenArms, Ong che conosceva. "Avevano salvato le persone in Grecia e poi al largo della Libia, e ho sentito che era stata approvata in Italia questa legge così crudele", afferma l'attore in relazione ai decreti sicurezza. "Ho sentito che questa nave non poteva entrare nel porto di Lampedusa", così ha deciso di provare a salire a bordo. Curioso quando racconta che l'operatore di una barca dopo una "visita della polizia" si era rifiutato di uscire dalle acque territoriali per raggiungere la nave della Ong. Ma poi ha visto un video di Gere "con il Dalai Lama" e si è convinto. 

 

Quella relativa alle migrazioni "è una responsabilità che spetta a tutto il mondo: quando parlo di questo argomento, mi riferisco a un fenomeno mondiale, non a una problematica italiana: l’Unione Europea , l’Onu, devono essere coinvolte, dobbiamo creare le risorse e le strutture per affrontare le migrazioni, soprattutto gli italiani",  ha detto l'attore. "Penso che gli italiani hanno svolto un lavoro egregio nell’accoglienza di queste persone - ha detto ancora Gere - ovviamente voi siete molto vicini alla Libia e i rifugiasti tendono ad arrivare a Malta, in Italia e in Spagna, e l’Italia ha dovuto sostenere un peso notevole e io vi ammiro molto per il lavoro che avete svolto per aiutare queste persone che erano alle deriva", afferma Gere guastando, evidentemente, i piani della trasmissione. Ospitata che, ovviamente, fa infuriare la Lega: "Richard Gere era così colpito dalla sofferenza degli immigrati su Open Arms che ha disertato il processo di Salvini a Palermo, ma ora trova il tempo per precipitarsi nel salottino rosso di Marco Damilano. Siamo davanti a un brutto film", scrivono Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli, i parlamentari leghisti componenti della commissione di Vigilanza Rai.

 

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