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Prima della Scala, Mieli replica alla scrittrice: "Fesserie cavalcate dal Pd"

Gabriele Imperiale
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Paolo Mieli sale in cattedra e spegne le polemiche. Ospite di Quarta Repubblica su Rete 4, il giornalista scrive la parola ‘fine’ alle discussioni sul loggionista della Scala che ha provato ad agitare la prima del Don Carlo. In sua difesa era scesa in campo la scrittrice Chiara Sfregola, che interpellata da Nicola Porro, aveva detto: “Dichiararsi antifascista dovrebbe essere una prerogativa anche della destra e non solo della sinistra. Sulla stessa lunghezza d’onda, l'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris: "Dobbiamo ricordare che la nostra Costituzione è antifascista". A zittire tutti ci ha pensato Paolo Mieli che, come dicevamo, ha spento le polemiche arrivate da sinistra contro Ignazio La Russa, il governo e il pericolo fascista: "Sono fesserie e non capisco perché il Pd si appresta a cavalcarle. Non fanno opposizione su cose serie". 

 

 

Ma non solo il caso del loggionista della Scala, Mieli ha detto la sua anche su altro. Tema dell’ultima puntata di Quarta Repubblica infatti anche le polemiche attorno alla sindaca leghista di Monfalcone Anna Maria Cisint – convinta che la sua cittadina nel Friuli Venezia Giulia sia oggetto di un’immigrazione selvaggia e sia l’esempio perfetto dell'integrazione che non funziona. Il primo cittadino accusato di vietare la preghiera ai musulmani aveva risposto: “Non ho mai detto che agli islamici è vietato pregare, ma se la legge è uguale per tutti le regole vanno rispettate da tutti e rimando al mittente questa accusa grave di cui sono stata oggetto da parte di un giornale". A darle una mano, Mieli che ha ammonito le opposizioni e ha dato un colpo fatale alla sinistra: "Si può fare una battaglia contro la sindaca di Monfalcone ma senza pronunciare parole a vanvera".

 

 

Ma non solo Mieli, bordate alle opposizioni sono arrivate anche dagli altri ospiti del programma Mediaset sullo spinoso caso Luca Casarini. La leghista Simonetta Matone: “Non vi era nessuna emergenza di trasbordare queste persone che già erano su una nave – attacca la deputata – Trovo sempre ripugnante il fare soldi su questa povera gente”. “Quelle persone hanno dormito 28 giorni sul ponte della petroliera che non aveva una equipe medica, la Mare Jonio risponde all'appello e va a prenderli, quindi le condizioni non erano idilliache", è la difesa del dem Matteo Orfini subito respinta al mittente dal commento lapidario di Alessandro Sallusti, direttore del Giornale: "Mi chiedo perché voi di sinistra vi mettete nelle mani di gente che vuole fare soldi con il problema dell’immigrazione, ma mettetevi nelle mani di gente seria e non di Casarini!".

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