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Il prof. Pasquino all'assalto di Landini. “Non guida neanche la Cgil”, tilt a sinistra

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Gianfranco Pasquino all’assalto di Maurizio Landini. Il segretario nazionale della Cgil riconfermato lo scorso marzo per il secondo mandato di quattro anni, raccoglie partecipazione ai cortei dal Pd, dal Movimento 5 Stelle, da Avs. Ha preso in mano la leadership della sinistra? A rispondere alla domanda dell’Adnkronos è il professore emerito di Scienza politica nell’Università di Bologna: «Landini non prende nessuna guida di nessuna sinistra. Non mi pare riesca a guidare completamente neanche la Cgil perché una parte degli iscritti sappiamo da tempo che continuano a votare per la Lega e quasi sicuramente hanno votato anche per Fratelli d’Italia. Piuttosto Landini dovrebbe curarsi di più della sua organizzazione e delle sue capacità di reclutamento. Lo escludo del tutto. E credo anche che non sarebbe positivo per la sinistra».

 

 

«Chi deve guidare la sinistra deve essere un uomo o donna parlamentare, non dico di lungo corso ma che conosca il Parlamento e che abbia la capacità di tenere insieme un partito, che è una organizzazione sicuramente più complessa di un sindacato - prosegue Pasquino -. Non contesto nulla a Landini ma prendo atto che la sua è una conduzione tradizionale di un grande sindacato in una situazione che è invece eccezionale, perché vede al governo del paese la destra nella sua interezza, sicura della sua posizione e delle sue preferenze e delle sue politiche. Mentre Landini - constata il politologo - non ha trovato nessun modo di innovare. Ogni tanto annuncia che ci sarà uno sciopero, ma lo sciopero è un’arma, e lo sa anche lui, spuntata. Serve per rinsaldare l’organizzazione ma non per ottenere qualcosa in cambio ed infatti non ha ottenuto nulla per adesso».

 

 

Borghi (Iv) nelle ultime ore ha sollecitato il Pd a rafforzare l’anima riformista oppure, il ragionamento, tra Elly Schlein e Giuseppe Conte, sarà il presidente M5s a prendere la guida del campo largo. Ecco cosa ne pensa Pasquino: «Conte non è affatto un leader indiscusso e non guiderà la sinistra. Il campo largo deve essere costruito dal Pd. Il Partito democratico è l’asse della sinistra, è il Pd che è in grado di fare questa operazione e nessun altro e quindi in questo senso ha una responsabilità grandissima che sta tutta sulle spalle di Schlein. Piuttosto - conclude - Italia viva dovrebbe preoccuparsi di non spostarsi troppo da nessuna parte, non sa dove andare».

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