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Vincenzo De Luca tuona sull'emergenza sicurezza: "Repressione necessaria"

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Da quando è scoppiata la guerra in Medio Oriente, cioè da quando Hamas il 7 ottobre ha attaccato Israele, quello della sicurezza è un tema di estrema attualità. Il rischio è infatti che i cosiddetti "lupi solitari" facciano ripiombare l'Occidente nell'incubo del terrorismo. D'altronde non si tratta di semplici fantasie: l'attentato di Bruxelles ha fatto capire al mondo intero quanto sia concreta la possibilità di una nuova emergenza. È stato anche lanciato un allarme importante: con i dati alla mano, infatti, è stato dimostrato come molti estremisti arrivino in Italia attraverso i barconi. Ma c'è anche un altro elemento che balza spesso agli onori di cronaca: parliamo della criminalità giovanile. A Dritto e rovescio è stato interrogato sull'argomento Vincenzo De Luca che, senza tanti giri di parole, ha esternato la necessità di mettere in atto una "repressione" per proteggere gli italiani. 

 

 

"Noi dobbiamo intervenire, intervenire a trecentosessanta gradi. Dobbiamo intervenire nelle scuole, dove occorre recuperare il principio di autorità, che è stato completamente annullato": così ha esordito il presidente della regione Campania, alludendo ai fatti di cronaca che occupano pagine e pagine di giornali. "Dobbiamo intervenire nei quartieri, nelle associazioni di volontariato, nelle famiglie", ha continuato. De Luca è stato poi netto e ha detto: "Ma arriviamo sempre a un punto nel quale è necessaria la repressione. Dobbiamo abbassare l'età della punibilità per quanto riguarda le fasce più giovanili e dobbiamo avere forme di controllo nelle notti della movida, anche intervenendo in maniera dura sul tema della repressione", ha concluso. 

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