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Porta a Porta, Matteo Salvini non cede sui fondi europei: il Mes non è utile

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Mes e nuovo codice della strada. Anche di questo ha parlato Matteo Salvini nel corso della puntata di Porta a Porta andata in onda il 22 giugno su Rai1. Sul Mes «io la vedo molto più semplice», quello del Mef «è un parere tecnico, gli italiani hanno scelto un governo politico. Io politicamente ritengo che il Mes non sia uno strumento utile al Paese. Rispetterò il voto del Parlamento ma personalmente ritengo che la strada per finanziare lo sviluppo del Paese sia un’altra». Lo ha detto Matteo Salvini a Porta a Porta.

Poi il ministro dei Trasporti ha parlato anche del nuovo codice della strada. "Se avessi scelto un decreto sarebbe stato, così è e si approva. Ma ho scelto che il Parlamento possa integrare. L’obiettivo è che il Cdm approvi martedì il Ddl e il Parlamento, spero velocemente, entro il prossimo autunno lo trasformi in legge. La settimana prossima inviterò una ventina di youtuber e influencer al Ministero per fare promozione gratuita dell’educazione stradale, della guida consapevole tranquilla, serena e sicura. Come Ministero lo abbiamo già fatto con Miss Italia e faremo altre campagne promozionali» nelle scuole, «perché ovviamente se ti arriva in classe un ministro cinquantenne e un po' sovrappeso che ti dice "guida piano", l’efficacia della campagna promozionale non è il massimo. Magari» fa più effetto se «arrivano un ragazzo o una ragazza sopravvissuta a un incidente, oppure una mamma e un papà che trasformano una tragedia incredibile in voglia di creare comunità ed educazione».

 

 

 

Poi, nello specifico, il giudizio sulle nuove norme. «Il codice Salvini non è un codice cattivo: la stragrande maggioranza guida bene, però alcune norme di buon senso le abbiamo messe». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a «Porta a porta» in onda questa sera, parlando del provvedimento che andrà in Consiglio dei ministri martedì. «A questo nuovo codice della strada per la sicurezza stradale stiamo lavorando da mesi - aggiunge -, non è che lo stiamo inseguendo in base alla cronaca degli giorni, perché abbiamo fatto audizioni, incontri con i familiari e i parenti delle vittime della strada, con la Polizia Stradale e le associazioni che fanno un lavoro enorme: abbiamo costruito un pacchetto di norme che non si propone di salvare il mondo, ma di ridurre questi 3.120 morti che ci sono stati l’anno scorso sulle strade italiane», conclude.

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