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Pupo senza freni, "Godere la vita davvero": l'articolo scatena il putiferio

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Pupo, celebre cantautore, ospite a Domenica In lo scorso marzo, aveva confessato a Mara Venier di aver ceduto al gioco d'azzardo da giovanissimo. L'intervista dalle tinte forti concessa alla signora della domenica aveva catalizzato l'attenzione dei telespettatori e dei media. Oggi l'autore di "Gelato al cioccolato" è tornato sull'argomento in modo inedito e, attraverso un lungo articolo, pubblicato su Dagospia, ha raccontato il suo rapporto con la dipendenza dal gioco e ha sollevato accese polemiche. 

 

 

"Da quando lo Stato è diventato il primo biscazziere, il gioco d'azzardo è una piaga sociale. Ai miei tempi, l'azzardo era riservato solo ad una élite. Ricordo che per entrare dentro ad un casinò, dovevi indossare giacca e cravatta ed essere in possesso di mazzette di denaro cash. Oggi, il primo "disgraziato" di turno, esce di casa in tuta da ginnastica e va a rovinarsi nella prima, triste e squallida sala slot situata lì, a due passi": così Pupo ha esordito, scatenando già dalle prime parole le reazioni piccate dei lettori. Il cantautore ha rincarato la dose, facendo un distinguo tra passato e presente: "Noi, giocatori di una volta, appartenevamo davvero ad un'altra categoria. Noi giocavamo per scelta, non per bisogno. Probabilmente anche noi eravamo 'malati', ma di una patologia diversa. Noi non dipendevamo da una partita di poker o da un giro di roulette. Noi dipendevamo dalla voglia di vivere. Dal desiderio incontenibile di vivere in pieno la vita. In tutte le sue forme. Anche quelle più estreme e pericolose". 

 

 

E ancora: "Noi non invitavamo colui che era senza peccato a scagliare la prima pietra ma, gli ricordavamo volentieri che, essere senza peccato, significava spesso vivere una vita di m***a". Poi le frasi che sono finite nell'occhio del ciclone: "Lo so, molti di voi penseranno che eravamo dei pazzi, degli squilibrati, dei debosciati io, invece, penso che voi, nati e cresciuti in questo tempo fasullo ed ipocrita, non potrete mai capire cosa significhi davvero godere la vita. Goderla in tutte le sue infinite, meravigliose e misteriose declinazioni". 

 

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