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L'Aria che Tira, “lutto nazionale fisiologico”. Roncone smaschera la sinistra

Luca De Lellis
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L’istituzione della giornata di lutto nazionale per mercoledì 14 giugno ha provocato un enorme vortice di polemiche. Silvio Berlusconi era un personaggio che spaccava in due l’Italia da vivo, e continua a farlo anche dopo la sua morte. Durante la puntata di “l’Aria Che Tira”, programma di La7 condotto da Myrta Merlino, è intervenuto nel dibattito sulla decisione del governo anche Fabrizio Roncone: “Berlusconi è stato un personaggio divisivo – ha esordito il giornalista del Corriere della Sera, che poi ha proseguito nella sua analisi -, ma rilevo che il lutto nazionale è una prerogativa del governo”. E, trattandosi di un esecutivo di centrodestra del quale il Cavaliere era parte integrante, “mi sembra abbastanza fisiologico che si sia proclamata questa giornata”.

 

 

Tuttavia, questa decisione rappresenta un unicum nella storia della Repubblica. Prima d’ora non era mai successo che a un Presidente del Consiglio, che non avesse ricoperto anche la carica di Capo di Stato nella sua vita politica, fosse riconosciuto tale “privilegio”. Gli unici due a riceverlo prima erano stati Giovanni Leone e Carlo Azeglio Ciampi, che nel corso della loro carriera erano stati sia Premier che Presidenti della Repubblica. L’ospite della trasmissione si è poi prolungato nel commento, legittimando in qualche modo la scelta del governo di Giorgia Meloni: “C’è un momento nella politica, anche quella più ruvida, nel quale si fa prevalere la pietà e il rispetto per il nemico”. Perché, chiosa Roncone, “Berlusconi è stato un nemico per molti italiani, e lo è tutt’ora. Però nella vita bisogna saper anche mettere da parte gli odi e i rancori, che forse si devono affidare agli storici”.

 

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