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Ucraina, a chi conviene la diga distrutta. Caracciolo: strategica per la Crimea

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La distruzione in Ucraina della diga di Nova Kakhovka rappresenta un ulteriore snodo di questa guerra ibrida che ha sconvolto l'Europa. Mosca e Kiev hanno scaricato le consuete accuse sulla responsabilità dell'accaduto. Il direttore della rivista geopolitica Limes, Lucio Caracciolo, ospite a "Otto e mezzo", ricostruisce gli ultimi fatti del conflitto e offre un'analisi meticolosa delle possibili prospettive. A pesare sulla bilancia dei due Stati interessati è la Crimea. Il giornalista avverte: "La diga ha un effetto strategico enorme".

Le acque del fiume Dnper hanno provocato uno tsunami spaventoso e l'allagamento delle zone circostanti. Sabotaggio ucraino od opera dei russi? Lucio Caracciolo, accolto nel salotto di Lilli Gruber, fa il punto della situazione e usa parole chiare: "Sulle conseguenze qualcosa si può dire. Questa diga, che regola la parte finale del flusso del grande fiume Dnper che attraversa l'Ucraina, è una diga che i russi hanno occupato il 24 febbraio 2022. Mentre hanno fallito l'attacco su Kiev, sono andati su questa diga perchè garantisce il flusso di acqua dolce alla Crimea".

Questione di strategia? Stando a quanto afferma il direttore di Limes, sembrerebbe proprio di sì: "Saltando questa diga, la Crimea non ha più rifornimento di acqua dolce. Ha un effetto strategico enorme. Sul piano tattico più ravvicinato è chiaro che, più allaghi l'area di una possibile controffensiva ucraina, più fa comodo ai russi. Le interpretazioni su chi è stato possono essere le più varie. Guardandolo dal punto di vista strategico, cioè vince la guerra chi ha la Crimea, questo è un punto per l'Ucraina. La Russia così è in estrema difficoltà nel mantenere in piedi la Crimea. Non possono desalinizzare il mare d'Azov"

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