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Mentana tuona contro gli eco-attivisti di Ultima Generazione: “Meno tangenziali occupate, più militanza”

Valentina Bertoli
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“Stiamo finanziando un suicidio collettivo”: così gli attivisti di Ultima Generazione gettano fango contro il governo Meloni e combattono per rendere il collasso ecoclimatico un fenomeno reversibile. Mentre l’Emilia-Romagna sprofonda sott’acqua e le piogge torride e battenti mettono in ginocchio il territorio italiano, i manifestanti colpiscono ancora. L’azione di protesta volta a boicottare una tappa del Giro d’Italia finisce con un nulla di fatto. Il giornalista Enrico Mentana picchia duro e inchioda le responsabilità degli eco-teppisti: “Meno comparsate, più sana, faticosa militanza”.

 

 

Con l’obiettivo di promuovere quella che definiscono “disobbedienza civile nonviolenta” per contrastare l’uso dei combustibili fossili, gli eco-vandali di Ultima Generazione si arrogano il diritto di imbrattare monumenti, intralciare la circolazione ed apparire spesso in Tv per diffondere il loro “verbo”. Sebbene sia condivisibile l’intento dei giovani ragazzi che hanno a cuore la causa dell’emergenza climatica, un elemento sfugge alla linearità della narrazione proposta dai manifestanti: le surreali giustificazioni che utilizzano per autoassolversi e per compiere i loro blitz devastatori. Proprio ieri, quando a catalizzare l’attenzione e l’acredine degli italiani era la furia del maltempo che si sta abbattendo su celebri città dell’Emilia-Romagna, gli attivisti hanno pensato bene di rallentare una tappa del Giro d’Italia e reso esplicita la loro posizione a riguardo: “Mentre l’Emilia Romagna è sommersa dai cataclismi dell’emergenza climatica, non possiamo continuare a comportarci come se nulla fosse. Le catastrofi ambientali prima o poi renderanno impraticabili persino queste manifestazioni sportive. Ci scusiamo per le persone appassionate di ciclismo, ma questo sacrificio lo compiamo anche per tutelare lo sport in futuro”.

 

 

Nell’eterno scontro tra il governo e i rabbiosi militanti, è il presidente del Senato Ignazio La Russa a lanciare l’ultima provocazione: “Faccio una proposta: vadano per almeno una settimana da volontari in Emilia-Romagna e certifichino il loro attivo operare per spalare il fango e aiutare a eliminare i danni dell’alluvione”. Sembra sposare questa visione anche Enrico Mentana che, con un breve ma chiaro post sui suoi profili social, ha rincarato la dose: “Che occasione avevano i militanti di Ultima Generazione e di Extinction Rebellion, che lezione avrebbero dato se avessero fatto come gli Angeli del fango che quasi sessant’anni fa, senza social né uffici stampa, si ritrovarono in poche ore a Firenze, venendo da tutta Italia, per dare una mano a spalare fango, a aiutare chi ne aveva bisogno, a salvare mille opere d’arte e oggetti e libri di inestimabile valore subito dopo l’alluvione del 1966”. Quindi l’appello del giornalista: “Dai ragazzi che siete ancora in tempo, meno tangenziali occupate, meno monumenti imbrattati, meno comparsate tv e più sana, ma faticosa, militanza”. 

 

 

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