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Dario Fabbri, il vero piano di Xi Jinping sull'Ucraina è un "pareggio logorante"

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Vertice tra Putin e Xi Jinping: c’è l’interesse della Russia per il piano di pace cinese. Se ne è parlato ad Agorà, programma condotto dalla giornalista Monica Giandotti in onda su Rai 3. Ospite del programma il direttore della rivista geopolitica “Limes” Dario Fabbri che ha parlato del rapporto tra Russia e Cina.

“Le due nazioni hanno trovato un nemico comune negli Stati Uniti e questo ha consolidato il rapporto di convenienza”. L’analista continua parlando del piano di pace cinese: “È un catalogo di punti in contraddizione fra di loro”, ricordiamo che all’interno del piano ci sono punti “ambigui” che vanno dalla difesa dell’integrità territoriale ucraina fino alle accuse non esplicite alla NATO di aver provocato la guerra con la Russia.

Su questo tema Vladimir Putin si è mostrato interessato alla proposta di Pechino per risolvere la crisi. Fabbri è chiamato poi a commentare le preoccupazioni riguardo un eventuale invio di armi alla Russia da parte della Cina. “È una possibilità concreta soprattutto con le difficoltà dell’esercito russo, la Cina auspica un pareggio logorante”, mentre “Pechino non vuole una sconfitta di Mosca né tantomeno la vittoria statunitense”. Secondo il direttore di Limes, Xi Jinping potrebbe inviare armamenti a Putin sottobanco. Quali sarebbero le conseguenze di tale azione? Fabbri risponde: “gli americani infliggerebbero delle sanzioni nei confronti della Cina con effetti collaterali sull’economia mondiale”.

Al momento da Washington fanno sapere che: “non ci sono prove che i cinesi stiano fornendo armi alla Russia, gli Usa non escludono che l’opzione resti sul tavolo” queste le parole di John Kirby portavoce del consiglio di sicurezza nazionale. Come si pone l’Ucraina a questa situazione?“. Zelensky ha aperto timidamente al piano di pace della Cina, gli americani sono preoccupati da un’eventuale avvicinamento tra Kiev e Pechino” spiega Fabbri. E ancora: “il presidente Zelensky accetterebbe il piano di pace solo se con una approvazione cinese della sovranità territoriale ucraina”. L’ipotesi attualmente è molto difficile e lontana dalla realizzazione. In chiusura l’esperto di geopolitica commenta la posizione dell’Europa nel conflitto: “gli stati dell’Europa occidentale sono spettatori contraddittori mentre nazioni come Romania, stati baltici e Polonia sono dentro questa guerra in modo esistenziale”.

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