Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Otto e mezzo, Lilli Gruber provoca, Braidotti sbotta: "Perché accettano il Bunga Bunga"

Giada Oricchio
  • a
  • a
  • a

L’assoluzione di Silvio Berlusconi nel Ruby ter, l’archiviazione del bunga bunga e la voglia di “resa dei conti” nel centrodestra. Sono questi gli argomenti del talk politico “Otto e Mezzo” sul La7, mercoledì 15 febbraio. L’analisi della filosofa Rosa Braidotti è partita da una frecciata al Cavaliere: “La notizia sta rimbalzando anche qui in Europa e sono pochi i giornali che non fanno riferimento a Berlusconi come mister bunga bunga. Questa è la sua immagine e così passerà alla storia”.

La professoressa dell’Università di Utrecht ha rivelato di non essere rimasta sorpresa dalla disinvoltura con cui l’ex premier ha accolto la sentenza - cioè descrivendosi come vittima di un complotto senza la minima assunzione di responsabilità per le sue azioni verso le donne - ma di essere stata colpita in negativo dal comportamento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Con un pizzico di dolore ho visto la cortesia, che è pura scaltrezza politica, di Meloni: ha pacificato il suo presunto alleato, vecchio infedele e molto competitivo nei suoi confronti, agevolando l’iter giudiziario con il ritiro della costituzione di parte civile da parte dello Stato” ha sottolineato Braidotti prima di affondare: “Mi ha fatto tristezza. Un governo che si proclama dalla parte della legge e dell’ordine e cede a tali compromessi è in contraddizione con sé stesso”.

Per dar forza alla sua tesi, l’accademica dell’Università di Utrecht ha tirato in ballo anche il Festival di Sanremo: “C’è poi l’aspetto morale e culturale. I ministri del governo Meloni si sono scandalizzati perché due uomini (Fedez e rosa Chemical, nda) si sono baciati in diretta e poi accettano tranquillamente l’indegnità dei bunga bunga? Non capisco. Che valori difende Giorgia Meloni quando protegge Berlusconi da sé stesso?!”.

Poco dopo, la conduttrice Lilli Gruber ha lanciato una provocazione: “Vi immaginate se su Meloni venisse fuori la metà della metà della metà di quello uscito sui comportamenti di Berlusconi? Vi immaginate se fosse coinvolta in una storia di sesso o di letto?”. Italo Bocchino è insorto: “Impossibile, la premier è adamantina”, Gruber ha precisato che parlava per paradosso, mentre Rosi Braidotti ha cannoneggiato Giorgia Meloni: “Berlusconi vittima è poco credibile, funziona a breve termine, mentre nel gioco politico di Meloni il vittimismo risponde a una strategia appresa alla scuola di Steve Bennon. Si creano dei nemici immaginari, delle guerre culturali su migranti, diritti LGBT, donne. È la mentalità dell’assedio e funziona molto bene”. E ancora: “In realtà è una tattica diversiva che serve a nascondere i disastri della premier in Europa o i problemi reali. Come fa Meloni, una delle dieci donne più potenti della Terra, a pensare a se stessa come una vittima? Non ha senso”.

 

Dai blog