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Umberto Vattani tra Lord King e il Flaminio

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Gianfranco Ferroni
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L'ambasciatore di lungo corso Umberto Vattani, classe 1938, è dappertutto: ha ascoltato con grande attenzione la lectio magistralis del banchiere britannico Lord Meryn King, già governatore della Bank of England, sul tema "The Great Repricing: Central Banks and the World Economy", a Palazzo Doria Pamphilj. Era la serata del "Premio Bancor", il riconoscimento istituito dall'Associazione Guido Carli con il patrocinio di Banca Ifis, per premiare personalità di rilevanza internazionale che si sono distinte nel campo dell'economia e del giornalismo economico-finanziario: un evento che da tutti è stato decretato "un trionfo", anche grazie alla preziosa presenza del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.

E Vattani oggi sarà nella facoltà di ingegneria della Sapienza di Roma, a San Pietro in Vincoli, in via Eudossiana: qui illustrerà l'ambizioso "Progetto Flaminio", al quale sta dedicando le sue energie. Parteciperanno il preside della facoltà, Carlo Massimo Casciola, e poi Franco Purini, Laura Thermes e Francesco Isidori, tra gli altri. Occasione, la presentazione del volume "Progetto Flaminio come prodotto di ricerca", di Ruggero Lenci, opera che contiene 180 lavori realizzati dagli studenti. Le conclusioni saranno affidate a Marco Ferrero, che consegnerà targhe e pergamene a coloro che hanno elaborato i progetti selezionati.

Su Rai5, pochi giorni fa, è andato in onda "Visioni", dove i promotori del distretto dedicato a quella area hanno potuto descrivere l'iniziativa: "Alla Roma classica a sud della città e a quella barocca del centro, oggi la capitale ha la possibilità di affiancare un nuovo distretto culturale, quello del contemporaneo, nella parte nord della città. Il progetto prevede che le opere grandiose realizzate nella prima metà del Novecento, come il Foro Italico o il Ponte Flaminio, costituiscano un blocco unico con gli edifici costruiti nel dopoguerra, dal Villaggio Olimpico al Palazzetto dello Sport di Nervi fino all'Auditorium di Renzo Piano e al Maxxi di Zaha Hadid. A cerniera di questa grande area densa di opere architettoniche e di percorsi nel verde c'è il Palazzo della Farnesina, iniziato negli anni '30 e concluso nel '59, un ponte fra due epoche diversissime tra di loro". Si tratta di «un progetto che ha come obiettivo quello di far scoprire un vero e proprio museo "all'aria aperta" che celebra il contemporaneo in ogni sua espressione. A dimostrazione che Roma è la città eterna perché in continua evoluzione». Applausi.

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