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Roberta Giarrusso rivela il retroscena sul marito Riccardo Di Pasquale

Francesco Fredella
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Roberta Giarrusso ha lavorato con i più grandi del cinema: uno fra tutti, Paolo Villaggio ai tempi di "Carabinieri". Oggi continua una vera e propria scalata professionale con l'abbraccio del pubblico che la ama. Non solo rose e fiori sul lavoro ma anche dal punto di vista sentimentale. Il suo matrimonio con Riccardo Di Pasquale, brillante produttore cinematografico, va a gonfie vele. “Ormai non lo vedo più...", dice la Giarrusso in radiovisione su RTL 102.5 News - nel corso di Trends & Celebrities. La coppia è legatissima, ma Di Pasquale è sempre in giro per viaggi di lavoro. Insomma, è super impegnato come produttore. Tempo fa, la coppia ha partecipato a Pechino Express. “E' stata un’esperienza incredibile, impressionante”, dice lui.

Nel corso della diretta, in collegamento a distanza, arriva anche la Giarrusso, che il pubblico apprezza da sempre per le fiction sul piccolo schermo. “Ma voi maschi pensate che fare il genitore sia una cosa semplice?”, ironizza in radiovisione su RTL 102.5 News. “Ormai per vederlo devo chiedere anche io l’appuntamento”, dice riferendosi a Riccardo. Che scherza e sorride. I due, come spesso hanno raccontato, si sono conosciuti sul set. Lui produttore, lei attrice. Un colpo di fulmine vero e proprio. "Quando l'ho visto pensavo fosse Fabrizio Corona e poi durante un parcheggio ha preso un palo", aveva svelato qualche tempo fa la Giarrusso, sempre nel corso di Trends & Celebrities. E dopo pochi mesi la coppia ha ufficializzato il fidanzamento. Presto sono arrivate le nozze e la notizia della gravidanza.

Ma Di Pasquale confessa di avere un sogno nel cassetto: “Spero soprattutto – questo è il mio grande sogno – di lanciare un nuovo Salvatores o un nuovo Tornatore, ovvero un giovane che si possa rivelare un grandissimo artista. In Italia abbiamo tanti nuovi talenti”. Ci riuscirà? Intanto, nel corso della chiacchierata, racconta che durante il periodo di pandemia - a cavallo tra il 2020 e il 2022 - non si è mai fermato. “Abbiamo prodotto molto di più, grazie all’intervento delle istituzioni che gravitano nel mondo della cultura e dell’universo cinematografico. La vera riapertura per noi è stata tornare al cinema e potersi togliersi la mascherina”, conclude.

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