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Controcorrente, “non voto”. Santoro fa il disertore e esagera: “Concentrato di schifezza”

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Michele Santoro è l’ospite di punta dell’edizione del 21 settembre di Controcorrente, il talk show di Rete4 condotto da Veronica Gentili. Il noto giornalista viene intervistato sulle elezioni del 25 settembre ormai imminenti e annuncia i propri piani per l’appuntamento con le urne: “Noi avremo un Parlamento che sarà il concentrato della schifezza precedente. Perché abbiamo diminuito il numero di parlamentari, i partiti ci hanno messo tutti i loro fedelissimi e questo è il risultato. Io non voto, sono un disertore, se non si differenziano sulla guerra in Ucraina io non voto. Io sono contro il modo in cui l’Italia sta affrontando il conflitto, l’unica strada che ho davanti a me, non avendo una forza politica che mi rappresenta, è quello di disertare. Non lo consiglio, è un atteggiamento personale, ma non posso credere in quelli che un giorno sono per non mandare le armi e il giorno dopo le vogliono mandare”.

 

 

Santoro prosegue la propria invettiva contro la politica: “Come è possibile che stiamo facendo una campagna elettorale nella quale non si parla del problema fondamentale che abbiamo in Europa e nel mondo, cioè la guerra in Ucraina. Era un argomento scomodo, tutti si concentrano sulle bollette, che forse ci devono far preoccupare effettivamente. Il problema dei nostri mezzi leader è che non sanno dire come questa guerra possa vedere la fine, nessuno di loro sa dire mezza parola. Tutti i partiti, anche quelli che passano per filo-putiniani, sono allineati a quello che stanno facendo gli Usa. Questa non è una guerra dell’Ucraina contro la Russia, è una guerra che vede un peso molto importante di Washington. Hanno deciso - sottolinea il giornalista - tutto gli Stati Uniti e noi ci siamo accodati”.

 

 

Santoro non nasconde la delusione verso Giuseppe Conte, leader grillino, a cui guardava con speranza: “Conte non è che mi è andato bene, lui sta facendo come Giorgia Meloni la campagna elettorale più efficace e più rampante. È uno molto furbo, una volta di qua, una di là, va dove lo porta il vento. Mi auguravo che si facesse carico di un rinnovamento complessivo della politica, invece molto acutamente ha messo il cappello su un partito che già c’era, che era morto e che è morto. Non ci sarà un Movimento 5 Stelle nel futuro di questo Paese. Bisognerà vedere quanto sarà indietro questo passo indietro di Beppe Grillo… Mi manca - conclude Santoro - mi manca un po’ di casino”.

 

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