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In Onda, Maurizio Molinari esagera contro il centrodestra: “Meloni post-fascista, Salvini radioattivo”

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Non si mette fine al conflitto tra Repubblica e Giorgia Meloni e lo scontro va avanti anche nel corso della puntata del 29 agosto di In Onda, il talk show serale di La7 condotto da Luca Telese e Marianna Aprile. Ospite della trasmissione è Maurizio Molinari, direttore del quotidiano, che dice la sua sul ruolo dell'Italia in Europa in caso di vittoria del centrodestra: “Oggi la Germania ha mandato un segnale di apertura alla proposta di Mario Draghi del tetto al prezzo del gas in Europa, la Commissione di Ursula von der Leyen ha preannunciato una proposta al Consiglio europeo. Tutto questo può rassicurare i consumatori italiani e conferma che la linea vincente dell’Italia in Europa è quella di uno stretto raccordo con gli altri paesi europei, al punto tale che Draghi sta guidando sul tetto del gas in Europa, anche se deve guidare il nostro Paese solo per gli affari correnti. Sta facendo quello che già aveva fatto sulle sanzioni all’Ucraina e sulla pandemia Covid”.

 

 

Dopo aver elogiato Draghi ecco l’affondo di Molinari sulla leader di Fratelli d’italia: “Con Giorgia Meloni premier questo potrà continuare ad avvenire? È - dice il giornalista in collegamento - un legittimo interrogativo. Le sue competenze e le sue esperienze sono inferiori a quelle di Draghi, ma cè anche un grande sospetto nei confronti del suo partito, soprattutto a Parigi e a Berlino, per via dei legami e della definizione di una parte del suo elettorato, che si definisce post-fascista. Post-fascista per Macron significa alleato di Marine Le Pen, quindi avversario politico identitario della Repubblica francese. È poi molto molto difficile immaginare che un cancelliere tedesco stringa la mano ad un leader politico che si definisce post-fascista. Se Meloni vincerà le elezioni si troverà in Europa davanti a delle obiezioni che hanno a vedere con l’identità europea di questi paesi. Sarà per lei una sfida molto delicata e difficile da vincere, ovviamente può affrontarla”. 

 

 

“Non la aiuta sicuramente avere vicino Matteo Salvini. Se nei confronti della Meloni ci possono essere dei dubbi e delle curiosità, Salvini - dice ancora Molinari parlando dell’altro big del centrodestra - a Bruxelles è considerato semplicemente radioattivo. Lui, non la Lega. Per i legami aperti e dichiarati con la Russia di Vladimir Putin, con il quale l’Europa è in guerra in Ucraina. Il nodo politico per Meloni è questa. Se lei vince, anche con una maggioranza schiacciante, come farà a guidare una coalizione all’interno della quale c’è Salvini? Non dovrà invece rinunciare a Salvini come prezzo per guidare il governo?”.

 

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