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Gianluigi Paragone contro l'ucraina Katerina Nesterenko, un'amara verità: "Il tribunale stile Norimberga non si può fare"

Giada Oricchio
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Scontro tra Gianluigi Paragone e Katerina Nesterenko a "Non è l'Arena", il talk della domenica sera di LA7, sulla guerra in Ucraina e sui crimini di guerra. La giornalista ucraina ha chiesto un maggior impegno da parte dell’Occidente e sulle atrocità di Bucha ha citato il presidente Volodymyr Zelensky: “Troveremo tutti i soldati russi che hanno commesso la strage e li puniremo, in realtà molti sono già stati identificati”.

Paragone però ha replicato: “Lei lo sa che il processo in stile Norimberga non si può fare perché uno dei paesi che non ha riconosciuto il trattato istitutivo del tribunale penale internazionale è proprio l'Ucraina? Dove li andate a processare? Così come non si possono accettare le vostre richieste di bloccare il gas russo, Usiamo meno propaganda”. In realtà, l’Ucraina non ha aderito alla giurisdizione obbligatoria della Corte internazionale di Giustizia, ma ha accettato la giurisdizione della Corte dell’Onu per le controversie che rientrano nell’ambito della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio.

Il fondatore di Italexit però ha rincarato la dose avanzando dubbi sugli orrori scoperti a inizio aprile nella città a pochi km da Kiev: “Sono disponibili solo le immagini americane. Ci sarebbe il satellite italiano però non lo utilizziamo quasi mai. In settimana farò partire una richiesta per acquisire le immagini del satellite italiano. Io so, perché ho parlato con diverse fonti, che le immagini italiane ci sono, sono dettagliate e potrebbero essere utilizzate. Ogni tanto vorrei ragionare su immagini che non arrivano solo dal fronte americano”. 

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