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Otto e mezzo, "i pazzi vanno fermati". L'analisi del direttore Sallusti: cosa fare in Ucraina per vincere la guerra

Giada Oricchio
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“I pazzi vanno fermati”. Alessandro Sallusti, direttore di Libero, ospite di Lilli Gruber, conduttrice del talk politico "Otto e mezzo", venerdì 11 marzo, non ha dubbi sul fatto che il popolo ucraino debba essere aiutato anche con le armi a resistere se intende farlo.

Sallusti ha fatto notare che la resistenza non è una decisione appannaggio degli occidentali che non vivono l’inferno quotidiano delle bombe e dei parenti feriti o morti, ma degli ucraini: “Le guerre si vincono con le armi non con le parole. Se negli anni tra il ‘40 e il ‘45 gli alleati non avessero dato armi ai partigiani e ai resistenti probabilmente la guerra avrebbe preso un’altra piega. I partigiani armati hanno fatto la resistenza, salvato tanti ebrei, fatto operazioni di sabotaggio. Un conto è parlare, un conto è vivere le cose”.

E Putin è paragonabile a Hitler? “Assolutamente sì, è un folle. I paragoni non tengono perché è passato poco meno di un secolo però anche Hitler ha iniziato la sua escalation rivendicando la sua protezione su un presunto popolo di origine tedesca che sarebbe stato perseguitato e l’Europa gli ha permesso di entrare in Cecoslovacchia senza conseguenze. E da lì è partito tutto. La storia dovrebbe almeno insegnare che i pazzi vanno fermati in qualche modo”.

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