Cerno: la sottile Striscia rossa
Fra gozzi, frizzi e lazzi va in scena la solita rissa all’italiana. Con sciopero annesso. E populismo connesso. Maurizio Landini lancia l’ennesimo weekend lungo e Pd, M5S e alleati vari promettono battaglia. Tante parole ma nessuna per spiegarci come mai da quando a Gaza si prova la via di una tregua la piazza dei ProPal si è svuotata. Ci restano dentro solo gli estremisti e l’islamismo radicale legato a doppio filo a Fratelli Musulmani e ad Hamas. La stessa organizzazione terroristica, difesa fra tv e teatri dalle varie Francesca Albanese, è approdata perfino in Parlamento sotto le insegne di partiti politici dell’opposizione al governo Meloni. Noi lo scriviamo da mesi senza ottenere spiegazioni dai leader, che in privato ridacchiano convinti che tanto passerà la buriana.
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Intanto in Europa si scoprono i primi rifugi di combattenti armati, si scopre che i fondi arrivano anche dall’Italia, si ricostruisce la linea rossa che unisce aree extraparlamentari a figure chiave del terrorismo palestinese. Sappiamo ora che la propaganda che vuole rendere quell’islamismo «buono» non ha solo un disegno politico ma eversivo. E siamo certi che presto anche l’Italia vedrà con più chiarezza chi sono gli uomini chiave di questo sistema. Anche se le risposte della politica non giungeranno. Forse lo sciopero per Gaza andrebbe fatto davvero. Contro chi ha favorito tutto questo.
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