Il complotto del martello (con falce)
Come nelle fiabe c’era una volta una Salis con martello. In Ungheria l’avevano arrestata ma poi venne un principe rosso e la liberò. Ma subito dopo venne un’altra Salis che il martello lo lanciava davvero. Che non occupa case ma nei sogni del Pd anti Schlein occuperà presto il piano più alto del Nazareno.
É questo il complotto del martello (con la falce dell’ex Pci che fa da regia) che si insinua nella grande rottura fra Giuseppe Conte e la leader dem, progettata a tavolino all’indomani delle inchieste che da Milano a Pesaro fino a Bari e Torino hanno travolto il Pd mettendo all’angolo la linea giustizialista della segretaria. E così mentre Conte sogna la leadership e si prepara a guidare la campagna referendaria contro la riforma della giustizia di Carlo Nordio, i democratici sono a un bivio. Non possono fare i manettari perché vedrebbero cadere i loro big e i loro candidati alle regionali. E così compare Silvia Salis da Genova che archivia le monetine scagliate contro Toti e prepara la scalata riformista ai vertici del Pd.
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