
Dei delitti e delle pene (e degli eroi)

Capita anche nell’Italia a rovescio che una carretta del mare con a bordo donne e uomini che cercano di raggiungere l'Italia senza un titolo per farlo rischi di affondare. E che le nostre forze dell'ordine escano per salvarli. La cosa più naturale per una repubblica di marinai che non vorrebbe mai vedere il mare inghiottire nessuno. Nemmeno il peggior nemico. Figuriamoci innocenti vittime di interessi economici e politici. Un dramma che fa parte della quotidianità e della cronaca, che è già successo e che succederà ancora.
Da eroi a colpevoli: In Italia chi salva i clandestini rischia pure la galera
Quello che invece mi fa orrore da italiano è pensare che lo Stato venga messo sotto processo al posto dei criminali responsabili di quel naufragio. Che si continui a confondere il crimine con la legge nel nome di formalismi e commi scritti con tutt’altra intenzione. Non è pensabile che il nostro codice immagini di sostituire alla mafia e agli interessi di qualcuno chi ogni giorno rischia la vita per la nostra sicurezza e quella degli altri. E non posso immaginare che i giudici o la politica possano vivere in questa ambiguità. Non sarò un giurista né lo voglio diventare, ma se vale il principio che ciò che è di fatto è di diritto, chi salvale vite deve essere considerato un eroe e non un delinquente.
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